E’ sulla fascia che Lozano diventa “Chucky”

Il Napoli ha preso Lozano, letale per le difese avversarie

Così come da ragazzino si nascondeva sotto il letto e poi sbucava fuori all’improvviso per far paura – aaargh!!! – ai suoi compagni di squadra; così il nostro cerca riparo tra le pieghe della partita per poi accendersi in un istante e – gooool!!! – colpire a morte le difese avversarie. Hirving Lozano detto Chucky, come il pupazzo posseduto del film «La bambola assassina», uno di quegli horror di fine anni ’80 – poi replicato con vari sequel – che è la versione trucida e sanguinolenta di «Toy Story». Senza star lì a menarla tanto, vale comunque la pena riflettere sul fatto che mai soprannome fu più azzeccato, perché Lozano – quando se ne sta largo sulla fascia, defilato rispetto al gioco – alimenta il «rumore del terrore» tipico di quei film, un rumore fisso e costante che si prolunga nel tempo e che provoca ansia in chi lo ascolta (il terzino avversario e/o noi seduti nel divano di casa davanti alla tivù). Poi se volete ci sarebbe da discutere sull’altra declinazione del soprannome, la «Bambola di Cristallo», come l’hanno ribattezzato i media messicani in questa estate fragile, a causa di una contabilità che manderebbe in tilt un’agenzia di infortunistica: Hirving ha fatto crack quattro volte nelle ultime otto partite. Ma a noi interessa il «rumore del terrore», come riporta il CdS, la vibrazione che si scatena dal gioco di questo esterno d’attacco elettrico nei movimenti, ferale quando entra in area avversaria e discretamente funzionale al gioco della squadra. Discretamente, perché ogni tanto HL va per conto suo, in un corto circuito spesso utile, talvolta urticante (per chi lo allena).

La Redazione

Lozano
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