La porta chiusa con il Liverpool e poi pure con il Marsiglia, prima di «imbarcare» sei reti in centottanta minuti con il Barcellona: ma la verità, come sempre, sta altrove e l’assenza di Koulibaly, tanto per fare nomi, allunga alibi sul Napoli all’americana, che qualcosa ha sbagliato, persino in Manolas, soprattutto nelle uscite. Però prima, in quelle altre tre ore di calcio internazionale, di dubbi ne sono emersi di meno: Di Lorenzo sta entrando con cautela in una dimensione che gli è sconosciuta; Ghoulam ha bisogno di ritrovare se stesso, ma va, secondo il CdS, sulla corsia di sinistra; e, invece, autorevolmente, Maksimovic ha dimostrato di star già bene, quasi benissimo, e di poter costituire, quando Ancelotti lo vorrà, la via di fuga verso la difesa a tre e mezzo, inaugurata proprio contro il Liverpool un anno fa. La garanzia, sulla carta, e non solo, è nell’assemblaggio di quella coppia da urlo (ovviamente Kouilibaly con Manolas), che ha fisicità, rapidità e anche velocità per permettersi – e non è eufemismo – persino di difendere a due. Ma è chiaro che poi andranno inseguiti gli equilibri, nelle incursioni degli esterni e nelle coperture da garantire.