L’abbuffata a Edimburgo, con il Liverpool (Insigne, Milik e Younes), l’elegante «sfilata» di Marsiglia (Mertens a modo suo, dopo giocata con i soliti noti), il gol al Barcellona ispirato dall’irruzione di Callejon alle spalle dell’ultimo uomo): ce n’è quanto basta per lasciare ad Ancelotti tre giorni di serenità assoluta, nonostante le perplessità alimentata da Milik, dalle sue difficoltà attuali, riconducibili a un ritardo della condizione e però anche da una «educazione» calcistica che va arricchita nel tempo e rapidamente. Però il Napoli ha uomini, secondo il CdS, e tanti, capaci di cambiare il volto della partita; ha interpreti delle due fasi diversi; ha un Callejon che sa fare tutto ciò che gli viene chiesto e Insigne che si è già scaldato, pronto per tuffarsi nella sua ennesima stagione-verità. Ma il Napoli, a memoria, non ha mai avuto mal di gol.
La Redazione