Carlo Ancelotti è senza dubbio uno dei migliori allenatori al mondo, ma il suo ruolo non si ferma a questo. Il tecnico sa che, all’occorrenza, deve fare da manager ed esporsi in prima persona, specie se si tratta di contattare calciatori per convincerli a venire in azzurro. “Carlo Ancelotti ha attraversato il calcio e ne ha colto l’evoluzione dell’ultimo quarantennio, gradisce essere semplicemente allenatore ma è consapevole di doversi anche inventare – occasionalmente – manager e offrire la propria autorevolezza a questo Napoli che rappresenta una missione assai speciale: la sua figura da garante (tecnico) costituisce un energetico per chi vive nel limbo come James Rodriguez, come Lozano o come Icardi, talenti dimenticati o insoddisfatti del proprio status o comunque abbandonati ad un destino che va inseguito nei prossimi ventidue giorni di mercato. Siamo al dentro o fuori, ed è un concetto universale, senza frontiere, che vale per chiunque. E queste sono storie diverse, da maneggiare con cura ma anche con la personalità asciutta di un uomo che ha anche in sé, per curriculum e per personalità, la natura del garante”.