Bruno Giordano grande bomber dell’epoca Maradona, 37 gol dal 1985 al 1988, si racconta al Cds e “giudica” Icardi e Wanda Nara:
Icardi è l’attaccante giusto per il Napoli? «È un ottimo goleador ma non è l’attaccante dei miei sogni».
Perché? «Segna tanto ma partecipa poco alla manovra. Preferisco chi è in grado di contribuire alla costruzione del gioco facendone parte sempre, dialogando con gli altri. Icardi è un grande finalizzatore ma ha bisogno di una squadra che lo sostenga creando diverse occasioni a partita».
Il Napoli è quella squadra? «Per fortuna sì. Ama fraseggiare, gioca in velocità, costruisce tanto. Tra Zielinski, Fabian, Mertens, Insigne e Callejon – e in attesa del mercato – ce ne sono di giocatori in grado di esaltarne le caratteristiche. Da questo punto di vista, Napoli può anche essere la sua squadra ideale perché costruisce più dell’Inter».
Da Giordano a Careca, da Higuain a Cavani: Icardi, eventualmente, potrà appartenere a questo prestigioso elenco di bomber azzurri? «Segna tanto e può farlo anche al Napoli, ma ripeto: per me il grande attaccante è quello che abbina ai gol i movimenti che permettono alla squadra di sviluppare un gioco offensivo. Uno come Lewandowski o Suarez, ad esempio. O lo stesso Higuain, per restare in tema. Nello sviluppo della manovra, invece, Icardi è un po’ assente».
Un difetto che il tempo saprà curare? «Un attaccante così non lo cambi. A 26 anni Icardi può crescere in personalità, questa è l’età giusta per diventare maturo, ma le caratteristiche tecniche sono quelle e restano quelle. E comunque non sarebbe un problema, anzi. Ancelotti ha già allenato un centravanti simile…».
Ovvero? «Inzaghi. E con lui al Milan ha vinto tantissimo. Certo, tra Pirlo, Seedorf e Kakà, Pippo aveva la squadra a sua disposizione con la quale si divertiva e segnava tanto. Nel Napoli, con Icardi, dovrebbe accadere lo stesso. Se gli altri lo sostengono, lui si esalta e diventa implacabile. Altrimenti, quando viene a mancare la fluidità di manovra, rischiano tutti di andare in difficoltà».
Icardi con Milik o al posto di Milik? «Possono giocare insieme, soprattutto se Ancelotti volesse riproporre il 4-4-2 dello scorso anno con due attaccanti. Milik è abituato a convivere con Lewandowski nella Polonia, è una punta che segna meno ma che fa giocare bene la squadra e potrebbe tornare utile anche per valorizzare le caratteristiche dell’argentino».
Con Icardi, il Napoli si avvicinerebbe alla Juventus? «Sulla carta, ripensando agli ultimi arrivati, da De Ligt a Rabiot, la Juve ha addirittura dilatato la forbice dalle inseguitrici. Oggi – e ripeto, sulla carta – è un paio di gradini sopra al Napoli e anche all’Inter. Ma entrambe hanno una gran fortuna…».
Quale? «Il calcio è imprevedibile e la Juventus potrebbe avere qualche difficoltà all’inizio del campionato col nuovo gioco di Sarri. In quel caso, il Napoli dovrà essere bravo ad approfittarne. Intanto sul mercato sta lavorando molto bene: Manolas è un gran colpo e lo sarebbe ovviamente anche Icardi».
Icardi vuole dire anche Wanda Nara... «Ma Napoli è una città aperta e sarebbe pronta ad una grande accoglienza. Conosco lo spirito dei tifosi, dei cittadini. So quanto siano legati ai propri calciatori. E poi entrambi sono argentini e questa terra richiama un numero dieci del passato che qualcosina ha vinto da quelle parti…».
A proposito di Maradona, perché è di lui che si torna a parlare sempre: definì Icardi un traditore per la questione relativa a Maxi Lopez e la stessa Wanda.
«Ma Diego è talmente generoso che per il bene del suo Napoli sarebbe anche disposto a fare un passo indietro. Diego è talmente grande che non avrebbe alcun problema a “far pace” con Icardi. La sua priorità è sempre l’azzurro».
La Redazione