La Premier League spadroneggia a livello economico, ma le pay-tv britanniche sono in calo. I diritti tv aumentano anno dopo anno con 12 miliardi di euro (3,6 miliardi a stagione) tra il 2019 e il 2022, mentre per quel che riguarda gli incassi dagli abbonamenti delle televisioni a pagamento non sarà la stessa cosa. I diritti tv britannici sono passati dai 2 miliardi di euro di tre anni fa a 1,6 miliardi di euro, frutto anche della crisi delle pay-tv ma anche della “concorrenza” di BeoutQ Sports.
BEOUTQ
Il problema è che l’emittente saudita BeoutQ Sports prende il segnale dall’emittente del Qatar BeinSports (detentrice di svariati campionati nonché della Champions League) e lo irradia in tutto il mondo soprattutto in Asia e Africa. L’abbonamento e il decoder costano solo 50 euro e si possono acquistare in Arabia Saudita, le partite poi verranno trasmesse tramite Internet. Ieri FIFA, UEFA, AFC, Premier League, Bundesliga, Liga e Serie A hanno diramato un comunicato ufficiale congiunto dove veniva chiesto al governo saudita di chiudere la BeoutQ Sports. Secondo il Qatar la BeoutQ agirebbe col benestare dell’Arabia Saudita (viste le tensioni tra i due Paesi del Golfo), mentre i sauditi negano ogni coinvolgimento.
POSSIBILE SCENARIO
Questo fenomeno rischia di limitare la crescita delle pay-tv e degli investimenti nel mondo del calcio per la trasmissione della partite. Dalla Cina arrivano circa 60 milioni di euro all’anno, circa un terzo in meno rispetto all’accordo precedente. Motivo per cui il discorso della crisi delle pay-tv potrebbe peggiorare col passare delle stagioni, le Federazioni stanno lavorando per trovare dei partner televisivi per la trasmissione in streaming delle gare. Questo potrebbe limitare le perdite, rischiando comunque di alimentare il problema della pirateria, ma che nel lungo periodo potrebbe portare un guadagno maggiore alle televisioni.