Andrea D’Amico, dal 2012 vicepresidente vicario dell’Asso agenti, è uno dei procuratori più attivi in Italia. Conosce le dinamiche del calciomercato e studia anche le sue evoluzioni, quelle che ogni anno vedono nuove frontiere e nuovi scenari, eccolo ai microfoni de Il Mattino
Fino a ora tutto secondo i piani? «È stato un mercato molto vivace all’inizio e ora fisiologicamente va un po’ più a rilento».
Come mai questa tendenza? «Le squadre rientrano da ritiri e tourne è ed è una fase di assestamento».
Cosa c’è da aspettarsi allora? «Nella coda ci sarà certamente un giro i attaccanti,perché tutte le grandi squadre hanno allenatori importanti. Sono certo che l’accelerazione si registrerà dopo ferragosto».
E il Napoli, che ha visto sfumare l’obiettivo Pepé? «Non direi che sia in difficoltà. Magari ha degli obiettivi su cui sta lavorando per concretizzare al momento giusto».
Cosa serve agli azzurri? «Sicuramente un attaccante e faranno di tutto per prenderlo».
Un nome? «Il profilo ideale potrebbe essere Icardi, ma tutto dipenderà da quelle situazioni economiche che si devono incastrare».
In questa estate sembra che a farla da padrone siano le commissioni richieste dagli agenti… «Dal mio punto di vista,penso che il guadagno di un agente debba essere sempre in relazione al guadagno del giocatore.La percentuale è sempre stata conseguenza, nulla di più».
Ha parlato di allenatori importanti: l’effetto Ancelotti? «Carlo è sempre stato un allenatore molto tranquillo:ha sempre allenato i giocatori che gli venivano messi a disposizione dalla società. Non è uno di quelli che impone e vuole fare il mercato. Si limita a dare delle indicazioni.Poi cerca di ottimizzare il materiale che ha in rosa».
Chi è uno che invece si fa sentire di più? «Possiamo sicuramente parlare di Conte, il quale ha detto fin da subito quello che voleva e quello che non voleva. Sicuramente l’ho visto molto presente sul mercato. Voleva sapere tutto.È abituato ad essere integralista nel lavoro».
E proprio Conte sta facendo la corte a Lukaku: può essere il tassello che poi farà muovere tutti gli altri attaccanti? «Parliamo di un giocatore forte, anche se a mio avviso non è un campione.Ma quando a volerlo è uno come Conte, poi si crea interesse da parte di tutti. Si muove uno e si muovono tutti gli altri:Dzeko,Dybala e Icardi».
Ecco, Icardi: come si spiega la sua situazione? «Sono rimasto stupito da questa presa di posizione da parte dell’Inter che ha fatto capire di non averne bisogno. Mi sembra che nella valutazione abbiano pesato più i comportamenti che il giocatore: l’allenatore nuovo sa che si vince con il gruppo al di là delle grandi individualità e da questo ha fatto dipendere le sue scelte.Anche se pensavo che l’Inter chiudesse più velocemente l’attaccante che serve». Sul tema attaccanti: si parla tanto di valorizzare i giovani italiani, e poi Cutrone e Kean vengono venduti all’estero.
Perché? «Da questo punto di vista vengono fatte delle valutazioni di bilancio che prescindono dalla nazionalità del giocatore. Cutrone e Kean sono entrambi prodotti del settore giovanile, quindi a Milan e Juventus sono costati zero, le loro cessioni portano plusvalenze importanti, e non dimentichiamo che anche il giocatore può guadagnare di più. Sono le classiche operazioni che si concludono facilmente al 99%».
Un bilancio sul mercato della Juve? «Eccellente. Alla luce delle operazioni fatte la vedo ancora più avvantaggiata rispetto all’anno sorso.Ha tante individualità forti e un’organizzazione eccezionale» . Fonte: Il Mattino