Da James Rodriguez a Pepé, da Lozano e Icardi è niente: è fantasia e cinismo, eleganza e talento, è tutto quello che in un’ora e mezza di calcio fascinoso Lorenzo Insigne sistema nel cuore dell’estate, rendendola elettrica, spumeggiante, festosa e anche sfarzosa. Liverpool-Napoli non è una sfida qualsiasi, non può mai esserla, e si potrà osservarla con l’occhio distante che un’amichevole richiede, però quel «fenomeno» che si esalta e dà spettacolo, segna uno gol dei suoi (il solito tiro a giro, verrebbe da dire…), ne confeziona un altro per Milik e poi ne prepara un terzo per il tap in di Younes, spinge a stropicciarsi gli occhi. Il calcio nella sua espressione alta, nella creatività di un gesto, nella varietà di una veronica, di una parabola che induce (ancora e ancora una volta) a stupirsi: Liverpool-Napoli finisce 0-3 e diventa, subito, il poster che Lorenzo Insigne inchioda sulle pareti di una partita che diviene prepotentemente la sua.
La Redazione