Ieri Carlo Ancelotti ha parlato in conferenza stampa da Dimaro Folgarida, dove il Napoli è in ritiro di preparazione per la prossima stagione calcistica. Il tecnico azzurro ha chiarito il suo pensiero sugli obiettivi per il prossimo anno, e lasciato sperare per qualche nuovo arrivo prima della chiusura di mercato. A forza di raccontare Ancelotti come un uomo pacioso e mite, qualcuno si era convinto di avere di fronte Biancaneve. Ma non si vince la Coppa dei Campioni sulla panchina dei club più potenti al mondo se sei uno che si fa convincere da una vecchina a mordere una mela avvelenata. Dietro un diminutivo per nome e un aspetto da candido, in Ancelotti si nasconde un decisionista. Calmo, ma feroce. Il prossimo Napoli, descritto ieri in modo criptato eppure chiaro, esce con evidenza dal tornio della sua forza d’animo. Nessun allenatore aveva mai spinto De Laurentiis a lasciare il suo canovaccio, nemmeno Rafa Benitez che gli aveva fatto spendere 107 milioni nell’estate del 2013. Ma pure allora il Napoli aveva comprato giocatori con più strada davanti che alle spalle. Sono stati infatti il motore della squadra per sei anni. La diversità di Ancelotti è nei tratti di chi è arrivato e di chi arriverà, giocatori anche sopra la soglia dei 27-28 anni, con stipendi da calciatori affermati e sui quali non c’è più nulla da scoprire. La qualità va individuata prima degli altri (Koulibaly, Ghoulam, Fabian Ruiz) oppure si paga al suo prezzo di mercato.
CdS