Il Napoli non ha l’esigenza di vendere il proprio capitano, ma…

Il Napoli fa sul serio, l’ha dimostrato in questi tre lustri dell’era De Laurentiis, è partito dal nulla ed è arrivato in Europa per dieci anni consecutivi, è alla sua sesta partecipazione in Champions League, si è regalato top player (come s’usa dire) o ha avuto la lungimiranza di lasciarli germogliare nel giardino del San Paolo. Mauro Icardi è una tentazione che può combinarsi in uno scenario ampio, articolato e non esageratamente complesso: il Napoli osserva, ascolta, sonda, rimane lì guardingo, consapevole che anche il proprio mercato potrebbe, improvvisamente e non clamorosamente, vibrare intorno a Lorenzo Insigne, il principe degli scugnizzi che al San Paolo ha dovuto sopportare varie insofferenze e che ha un manager capace di alimentare intorno ai propri assistiti le più apparentemente improbabili soluzioni. Non lo è la possibilità che Insigne possa rientrare in questo valzer sulle punte, destinazione la Milano nerazzurra: è già esistito, e anche di recente, una sorta di consultazione dell’Inter, che ha provato a capire quanto venga valutato «il monello del gol». Il Napoli non ha l’esigenza di vendere il proprio capitano ma non ha neanche mai negato la possibilità che ciò possa succedere; e Raiola è cosciente delle difficoltà ambientali, un’infida preoccupazione da fronteggiare.

CdS

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