La stagione che sta per cominciare, con il ritiro pre campionato di Dimaro, sarà la seconda con Carlo Ancelotti alla guida della squadra azzurra. Dopo un anno di transizione, utile ad allenatore e proprietà per capire dove intervenire, sta nascendo una squadra funzionale alle esigenze del tecnico di Reggiolo. L’era di Carlo Ancelotti duepuntozero sarà caratterizzata da un principio basilare: subire pochi gol. Le prime tracce di questa idea tattica le abbiamo intraviste nelle ultime gare della passata stagione, con Allan schierato davanti alla difesa. Koulibaly e Manolas, schermati dal mediano brasiliano, dovrebbero formare la diga a protezione della porta di Meret e Ospina, che verranno alternati sapientemente dal loro allenatore. Con questo blocco in terza linea, che dovrebbe offrire ampie garanzie, gli altri saranno liberi di costruire gioco e azioni da gol. Nessuno parli di distruzione degli avversari, come fatto da Sarri in giacca e cravatta. È preferibile, viceversa, parlare di dominio del gioco, di superiorità numerica e di supremazia territoriale. A costruire il gioco ci saranno i centrocampisti Fabiàn Ruiz e Zielinski, insieme ai due terzini che avranno licenza di attaccare ed alle seconde punte e fantasisti, che avranno in Milik il punto di riferimento al centro dell’attacco. Il secondo Napoli di Ancelotti avrà un’impronta di squadra ed un’idea di gioco moderne ed europee, che prescinderanno dai fondamentalismi tattici visti fino ad un anno fa. Con i nuovi elementi che dovrebbero aumentare il livello di esperienza, anche a livello internazionale, ci dovrebbero essere tutti i presupposti per compiere il definitivo salto di qualità. Che sia 4-4-2, 4-2-3-1 oppure albero di natale poco importa, anche perché ammireremo una squadra diversa di volta in volta, a seconda della difficoltà dell’avversario di turno. Con queste premesse sognare diventa una necessità e la Napoli del pallone si stropiccia gli occhi di fronte alla sua squadra.
a cura di Riccardo Muni