Incoraggiante il suo ultimo ritiro a Dimaro-Folgarida (non aveva avuto molta fortuna con Sarri, solo poco più di 400 minuti), allorché subito espose sulle Dolomiti i pezzi pregiati del repertorio. Tanto da provocare il fulmineo inarcamento del sopracciglio di Ancelotti, che non restò indifferente ai numeri e la freschezza del franco-algerino. Così da riproporlo ripetutamente nell’annata, anche per 8 volte da titolare fra tutte le competizioni. Risultato? Quattro gol in 26 presenze (spicca quello allo Zurigo), mai però un match vissuto interamente sul prato. E con pezzi di bravura isolati – fra avversari saltati come birilli – ma intervallati da pause piuttosto lunghe: talvolta evanescente, talaltra troppo innamorato del pallone, altre ancora concreto ma non a sufficienza per arrivare allo scopo. Quello di convincere. Dieci milioni (più un paio di bonus) al Bordeaux – e contratto quinquennale – ai primi di luglio del 2017: dovremmo essere ai saluti, ma non alla spicciolata. Perché, come accennato, il Napoli non ha intenzione di fare regali, ma vorrebbe capitalizzare. E ci sarebbero club sparsi per l’Europa a seguire l’esterno (in panchina alla prima in Coppa d’Africa col Kenya): tra Francia, Spagna ed anche Germania, come riporta il CdS, mentre continua a valutarlo l’Atalanta entro i confini nazionali.
La Redazione