Quattordici anni di interventi sociali sul territorio, finora 57 progetti in favore di 8500 giovani napoletani con 2,9 milioni raccolti in 96 eventi. Spiega Ferrara: «Quando abbiamo iniziato questo percorso eravamo sicuri che avremmo ricevuto positivi riscontri in una città capitale della solidarietà come Napoli. Siamo orgogliosi di aver centrato gli obiettivi fissati con le associazioni che operano a Napoli, dove i bisogni dei giovani sono molto forti e in tutti gli ambiti, non solo quello sportivo. Ci sono realtà molto difficili dove un intervento anche piccolo può essere prezioso». L’ex capitano del Napoli sarà anche giovedì a Bacoli, dove è in programma l’inaugurazione della «Casa di Matteo» per i bambini disabili abbandonati dai genitori, allestita con arredi finanziati dalla raccolta fondi promossa nello scorso dicembre dalla «Fondazione Ferrara Cannavaro». Sottolinea Ciro: «La nostra è una vera e propria mission a supporto dei giovani e quest’anno abbiamo voluto organizzare due eventi anziché uno». I tre ex giocatori sono particolarmente attivi su tre fronti. «Il primo è il Tutor per amico, che si dedica alla formazione di chi segue ragazzi dislessici, un problema che spesso purtroppo porta all’abbandono scolastico. Ogni anno rinnoviamo l’appuntamento con il MundialNapoli, torneo per giovanissimi calciatori che ricorda sia a me che a Fabio i nostri primi calci. Infine, ci stiamo dedicando alla ristrutturazione del Parco della Loggetta, proprio nel rione dove sono nati i fratelli Cannavaro, affinché quell’area vandalizzata e abbandonata possa essere restituita ai ragazzi del quartiere», spiega Ferrara. Sono sfide che tre ex sportivi napoletani vivono anno per anno, con il supporto di sponsor «e soprattutto di una città che non si tira mai indietro».Fonte: Il Mattino