RIVIVI IL LIVE – Maurizio Sarri: “Ho rispettato tutti, compreso me. Napoli è stata un sogno”

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Ore 12.14 termina la conferenza stampa

Sarri: Non so cosa sia lo stile Juve, a cena non mi pare ci sia differenza. Quello che ho detto, fatto in passato, l’ho detto, forse qualcosa l’ho sbagliato, ci sono state litigate, ma credo che molto si stia strumentalizzando. La questione maglia a strisce, soprattutto, era una mia litigata con Orsato. Il  dito medio è stata un’esagerazione, non era rivolto ai tifosi della Juve in generale, ma a quei 20 che mi sputavano addosso e mi chiamavano terrone di merda. Non avrei dovuto reagire, certo, ma l’ho fatto   

Sarri: Con Higuain, dopo Baku, non ho più parlato. Lui è un tesserato della Juventus e parleremo. Io credo che lui possa giocare con chiunque per caratteristiche, anche con CR7. Io penso che dipenda da lui perchè ho la sensazione che sia uscito turbato dal post Juventus

Sarri: Non ho sentito De Laurentiis, ma non vorrei che si pensasse che io e lui abbiamo un cattivo rapporto. Io lo ringrazierò sempre, sempre. Mi ha dato la possibilità di allenare la squadra di cui ero tifoso da bambino, ed è stato un sogno. Poi, ovvio, nel percorso possono esserci scontri, ma sono dovuti a due personalità forti.   

Sarri: Io sono sempre stato questo, sono una persona diretta, forse anche troppo. Il sarrismo l’ho ritrovato nella Treccani, ho letto che si tratta di una filosofia calcistica e non solo

Paratici: Abbiamo individuato in Sarri l’allenatore che volevamo sulla panchina bianconera e abbiamo lavorato per quello 

Sarri: Non sono Ferguson, non so quanto io possa andare ad incidere sul settore giovanile, c’è bisogno di percorsi lunghissimi, inserire anche lì una filosofia di gioco, ma qualcosa cercherò di innescare…Integralista? Mi sembra un po’ troppo, ho cambiato moduli quando l’ho ritenuto opportuno  

Paratici: Sì, Sarri era la nostra prima scelta

Sarri: Allegri lascia e mi lascia un’eredità pesante. Ha fatto un percorso e dei risultati straordinari. Mi piacerebbe vedere nella squadra ciò che lui gli ha insegnato, cioè andare in difficoltà, ma riuscire a venirne fuori 

Sarri: Il Pipita alla Juve non lo so, è un ragazzo a cui io voglio molto bene, penso che dipenda da lui. Qui ci sono dirigenti che conoscono i loro ragazzi molto meglio di me, io ho l’obbligo di ascoltarli, forse Higuain lo conosco meglio io, ma sicuramente non mi imporrò. A me non piace fare richieste sui nomi, lo faccio sulle caratteristiche.

Sarri: I giocatori che ci possono cambiare la storia sono i giocatori offensivi, bisogna partire dai talentuosi, da CR7 a Dybala, partire da loro e costruire intorno a loro. E’ il talento che fa la differenza 

Sarri: Tutto ciò che ho fatto a Napoli lo rifarei. Ero coinvolto emotivamente e professionalmente e avevo il dovere di dare il 110% e di coinvolgere tutti. Poi la storia è finita, con una parte di colpa che è mia, ma non solo mia. Ho rispettato al massimo il mio passato, andando ad allenare in Inghilterra, nonostante una situazione familiare non proprio facile

Sarri: A proposito dei cori, la penso allo stesso modo. E’ ora di smetterla, è l’ora di dissociarsi e di fermare anche le partite. Siamo 30-40 anni indietro rispetto al resto d’Europa. Quando uscirò dal San Paolo, saprò che se mi avranno applaudito sarà stato per amore, se mi avranno fischiato, sarà per amore. Io li amerò sempre allo stesso modo.  

Sarri: Andare al palazzo per me era andare a vincere lo scudetto. Io in quel momento rappresentavo un popolo che ama la propria squadra come nessuno. Io volevo lo scudetto, eravamo convinti, non è finita come volevamo, ma il viaggio è stato stupendo. Io in campo non vorrei indossare la divisa sociale, ma ne parlerò con la società…

Sarri: I giocatori con le caratteristiche di Dybala e CR7 possono giocare in ogni modo, quello che può cambiare è l’interpretazione del ruolo. Per quanto riguarda il motto che conta solo vincere, io posso dire poco, perchè ho vinto poco, ma credo ancora che una squadra che si diverta e faccia divertire, non sia frivola. Hanno vinto squadre con filosofie di gioco opposte, è bene che si resti fedeli alle proprie idee…

Sarri: “Arrivo con scetticismo dappertutto. Forse qui anche giustificato, visto che stavo dall’ altra parte, ma conosco solo un modo per combattere lo scetticismo ed è il campo

Sarri: Ho visto un gruppo forte per compattezza e mentalità. Ho allenato il giocatore che ha più gol in serie A, mi piacerebbe averne due (riferimento a CR7)

Paratici: Abbiamo preso una decisione perchè credevamo che l’alchimia che si era creata tra squadra, giocatori, allenatore e società, potesse affievolirci. Non abbiamo di sicuro scelto in base ai risultati, perchè quelli sono sotto gli occhi di tutti

Sarri: Le dichiarazioni sono una cosa, i messaggi privati sono un’altra. A volte si dicono cose perchè bisogna convivere e lavorare in un ambiente…

Sarri: Le querele di cui parlavo tempo fa erano riferite ad una notizia priva di fondamento. In tre anni, mi svegliavo la mattina ed ero l’antagonista della Juventus, dovevo battere il mio avversario, sportivamente lo odiavo e rifarei tutto quello che ho fatto.

Sarri: Il mio percorso è stato lungo, è chiaro che mi fa piacere essere qui, però, i miei passi li ho fatti tutti,poi arrivo dal Chelsea. L’arrivo qui lo ritengo un ulteriore passo in avanti, l’emozione c’è, ma, non subisco quell’ emozione che voi probabilmente mi attribuite. Ho già allenato grandi campioni, CR7 mi piacerebbe che con me battesse qualche altro record…

Sarri: Mi aspetto di alzarmi la mattina e studiare il modo di vincere le partite. La Juventus ha il fardello di essere la favorita in Italia, in Champions si ha la consapevolezza che ci sono squadre di livello simile. In Italia c’è più obbligo, in Europa la vittoria è un’ obiettivo per la Juve, ma non è obbligo, perchè il livello è mostruoso.

Sarri: Mi ha convinto la determinazione del club, non mi era mai capitato di vedere una cosa simile in trent’anni di carriera. Credo che il percorso per equiparare il nostro calcio al calcio estero è lungo, ma il fermento che sto vedendo in serie A, mi fa ben sperare. Grandi allenatori per grandi club, si sta creando area frizzante per vedere qualcosa di interessante e di nuovo. 

Sarri: Tre anni fa sono arrivato a Napoli ed ho dato tutto. Sono stato da bambino tifoso del Napoli. Negli ultimi mesi è subentrato qualche dubbio, poi la società ha presentato Ancelotti. Probabilmente avevo sbagliato qualcosa. Scelgo quindi l’esperienza bellissima della Champions, anche per non passare immediatamente ad un’altra squadra italiana. Poi ho scelto di tornare in Italia e ho rispettato la  mia professionalità, come credo di aver sempre rispettato tutti.

Paratici: Avevamo le idee chiare, ma bisogna muoversi con rispetto. Ringrazio il Chelsea per la collaborazione, anzi li ringrazia, soprattutto nella persona di Marina x

Paratici saluta tutti e presenta il nuovo mister

Tra qualche minuto Maurizio Sarri dovrebbe entrare nella sala per la conferenza.

 

Maurizio Sarri verrà presentato alla stampa oggi alle ore 11,00, nella stessa sala “Gianni e Umberto Agnelli ”. Il tecnico ha già parlato privatamente con CR7 .

ConferenzaSarri
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