Buffon su Conte. Una parte della sua lunga intervista rilasciata al Cds:
«Ho un rapporto di grande stima e confidenza con Antonio, quando ci incontriamo respiriamo immediatamente fiducia, intimità, rispetto reciproco. E lui è un uomo tendenzialmente diffidente. Le scelte professionali, anche se spiazzanti, non possono sporcare un passato intenso come il suo. Lui non ha mai tradito, non è il tipo che bacia la maglia, aderisce pubblicamente al progetto e poi alimenta i conflitti nello spogliatoio o in società. Considero il suo ritorno importante per tutto il sistema, così come quelli di Maldini, Boban, Sarri».
Dimentichi Ancelotti.
«Ma è dell’anno scorso. Carlo ha una statura internazionale unica, è il pluridecorato, ha alzato il livello del Napoli sul piano dell’appeal, della caratura. Ne ha tratto benefici in primo luogo il club».
Anche Sarri, come Conte, ha fatto una scelta sgradita ai suoi ex tifosi.
«Vogliamo paragonare i quindici anni di Conte alla Juve con i tre di Sarri al Napoli?».
Sarri è il punto di rottura col passato?
«Ho toccato con mano la competenza del presidente, di Fabio e Pavel. Chi segue sempre gli stessi percorsi raggiunge sempre gli stessi traguardi e la Juve che cerca la Champions ha voluto tentare la strada della discontinuità, partendo dal presupposto che la squadra è difficilmente migliorabile. Sarri non è rivoluzione, né scommessa. È un percorso inedito, un’altra storia».
Il campionato ha dovuto rinunciare ad Allegri, il tecnico degli ultimi cinque scudetti.
«La classe con cui ha gestito l’addio è stata eccezionale. Trovo che fosse il momento giusto per chiudere tanto per lui quanto per la società, la Juve aveva bisogno di cose nuove. Nessuno avrebbe potuto fare meglio di Max in questi ultimi cinque anni. Nessuno».