Nessuno meglio di lui conosce Lorenzo e nessuno lo ha fatto segnare di più. «Quaranta gol in due campionati», ricorda Zeman, appena rientrato da una lunga mattinata su un campo verde. Intercettato da Il Mattino:
«Il green del golf. Ma vorrei continuare a dedicarmi al calcio».
Lui e Insigne, 24 mesi insieme tra Foggia e Pescara. Altri tempi, il ragazzo di Frattamaggiore era il talento che il Napoli cedeva in provincia – prima in C, poi in B – e non il «10» della Nazionale. E che ora, appunto in questa squadra, gioca meglio.
Due gol in due partite con il 4-3-3 della Nazionale: è questo, non il 4-4-2 del Napoli, il modulo giusto per Insigne?
«Ha fatto molto bene, gol a parte: quello alla Grecia è il tipico suo colpo, quello con il tiro al volo alla Bosnia era fuori programma. Da sempre sostengo che Lorenzo è un attaccante esterno e fa le cose migliori in attacco. Quando gioca più arretrato non riesce a fare la differenza».
Quindi, meglio con il 4-3-3?
«Con me, ha fatto 40 gol in due anni. Per le sue caratteristiche ha più difficoltà quando gioca al centro perché i difensori sono più forti. Il suo pezzo migliore è nell’uno contro uno, con il tiro o il cross: provarlo al centro è più complicato».