Ancelotti. Pochissimi al mondo hanno vinto quanto quest’uomo garbato, che inarca il sopracciglio sinistro se si arrabbia. Il primato delle tre Champions condiviso con Bob Paisley e Zinedine Zidane; quello dello scudetto vinto in quattro differenti Paesi con Tomislav Ivic, Ernst Happel, José Mourinho e Giovanni Trapattoni. I suoi moduli, dall’albero di Natale milanista al 4-4-2 che ha riproposto a Napoli, sono materia di studio per giovani colleghi. Ha allenato i migliori al mondo, compresi sei Palloni d’oro: Shevchenko, Ronaldinho, Cannavaro, Kakà, Cristiano Ronaldo e Modric. È nel cuore delle tifoserie della Roma e del Milan, mentre quella del Napoli deve ancora completamente conquistarla.
L’uomo che ha vissuto da protagonista il calcio italiano, inglese, francese, spagnolo e tedesco ha avuto due grandi maestri di vita e di campo. Il primo è stato Nils Liedholm, l’altro Arrigo Sacchi. L’ottimo allievo avrebbe cominciato la carriera da allenatore al fianco del ct Arrigo, vivendo l’esperienza del Mondiale 94 in Usa, perso ai rigori.
Fonte: Il Mattino