Insigne si confessa al Corriere dello Sport: “Sono partito da Napoli col pensiero di segnare”

Un anno tra luci e ombre con il Napoli, ora l’acuto in Nazionale

Lorenzo Insigne, contro la Grecia il gol in azzurro che tutti aspettavano; non solo: un gol alla Insigne.«Sono partito da Napoli con questo in testa; volevo segnare ma anche trovare una prestazione di livello: e sono contento perché sono arrivate entrambe le cose. Io cercavo questa tipo di partita».

Una prestazione da leader, in fondo a una stagione agrodolce col Napoli.
«Ci voleva proprio… E non solo per me ma per tutta la squadra. Qui di leader ce ne sono molti: Giorgio (Chiellini, ndi), Verratti, Jorginho, Bonucci, io. Che lavorano con e per la squadra: perché questo è l’unico modo di fare bene nel calcio».

Nelle gerarchie di Mancini, Insigne che ruolo occupa? A un certo punto alla vigilia sembrava non toccasse a lei.
«Io penso di aver lavorato bene in questa settimana, poi dobbiamo accettare le scelte. Il mister le ha fatte e credo che lo abbiamo ripagato. Il fatto è che lui fa sentire tutti importanti, chi giocherà contro la Bosnia saprà bene cosa fare. Il mister valuta tutti gli attaccanti che ha. Bisogna rispondere alla fiducia sul campo, non bisogna pensare a chi giocherà»

Tre partite, tre vittorie. Battendo la Bosnia a Torino vorrebbe dire essere già con un piede e mezzo a Euro 2020.
«Credo di sì però dobbiamo restare concentrati, riposare bene, recuperare energie perché abbiamo un’altra partita importante».

Come quella con la Grecia: gioco e gol.
«Al di là del risultato abbiamo fatto bene in entrambe le fasi, difensiva e offensiva. Certo, qualche errore c’è stato su entrambi i fronti (anche lui poteva raddoppiare nella ripresa, ndr) ma l’importante è non aver preso gol»

Le armi del successo?
«Intensità e giro palla, ripeto: sono felice per il gol che ci voleve dopo un periodo un po’ così con il Napoli».

È nata davvero un’altra Italia.
«Sì, è un’altra Italia; il mister ci ha dato un’altra impronta e in campo si vedono i risultati. Dobbiamo continuare così, a seguirlo, non abbiamo fatto ancora nulla. Bisogna restare su questo livello e continuare a lavorare con serietà e intensità. Così facendo possiamo arrivare a qualsiasi obiettivo».

Intanto di questo Insigne si sono accorti tutti: è stato premiato come man of the match.
«Ma non ero solo io da premiare ma tutta la squadra; non era facile venire qui e vincere. Ci siamo riusciti»

Si può dire che questa, dopo i suoi alti e bassi azzurri, culminati nella famosa esclusione con la Svezia a Milano, sia la Nazionale più sua?
«E’ proprio così. Senza dubbio. Questa è la Nazionale più mia, dove posso esprimere le mie qualità. Vedete, ho giocato 3 anni con Jorginho, un anno con Verratti; sono entrambi giocatori che sanno giocare palla a terra, insomma che sanno giocare a calcio come piace a me; si vede che mi trovo benissimo con loro e con la squadra. Stiamo facendo un grande lavoro tutti insieme, ognuno mette una propria qualità a disposizione di tutti, così possiamo andare avanti».

Secondo lei quanto si ridotto il gap con la Francia, un anno dopo la sconfitta in amichevole a Nizza?
«Se andiamo avanti così… ci stiamo avvicinando. Siamo una grande Nazionale, che sta dando spazio anche ai giovani per un progetto vincente». 

Fonte: Cds

 

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