La dedica è di Ariedo Braida:
«Mi faccia mandare un messaggio attraverso Il Mattino: auguri di cuore alla mia riserva». Ex centravanti e compagno di squadra nel Parma di Ancelotti, ds ai tempi del Milan d’oro, oggi con lo stesso ruolo nel Barcellona. «Giocavamo tutti e due da attaccanti ma lui si vedeva poco in area, oggi verrebbe definito un centravanti di manovra».
Per ragioni anagrafiche, Braida era quasi un punto di riferimento.
«Ero l’unico invitato da Carlo a Reggiolo, a casa sua, a mangiare, facevo lunghe chiacchierate con il papà. Da dirigente, nel Milan, non potevo non coccolarlo».
In campo chi era il modello di Ancelotti?
«Liedholm è stato il suo maestro: da lui ha imparato l’arte di farsi scivolare tutto addosso».
Saggio fuori, un leader in campo.
«Aveva una grande intelligenza calcistica, per questo si è trasformato in centrocampista nonostante il fisico: lo prendo in giro ricordandogli che non è mai stato magro, nemmeno quando giocava».
Vincerà a Napoli?
«Può guidare qualsiasi squadra. Trionferà pure a Napoli, ne sono certo. Non chiedetemi se intendo portarlo al Barcellona perché altrimenti si scatena il putiferio mediatico però passatemi la battuta: aspetto prima che vinca a Napoli».
Fonte: Il Mattino