Domani alle ore 13,00 esordio a Valencienne dell’Italia del c.t. Bertolini contro l’Australia e per le azzurre è una grande chance per giocare un mondiale dopo 20 anni. Tra le calciatrici più attese c’è sicuramente l’attaccante Barbara Bonansea che ha detto la sua sul momento della squadra e le sue aspettative. Domani saranno presenti 17 mila spettatori in uno stadio da 25 mila posti. “Per ora siamo tutte tranquille – ha dichiarato in conferenza stampa l’attaccante della Juventus – magari sentiremo la tensione quando arriveremo allo stadio. Spero che sia una tensione positiva e che si trasformi in qualcosa di bello. L’Australia è una bella squadra, tosta, ma ho la sensazione che possiamo fare bene. Diciamo che non mi spaventano. Io voglio vincere. Non è scritto che debbano vincere per forza la Francia o gli Stati Uniti. Nei prossimi giorni oltre a noi giocheranno la Nazionale Maggiore e l’Under 21, oggi tocca all’Under 20: noi faremo il tifo per loro, così come sono sicura che loro tiferanno per noi. La Federazione ci ha fatto sentire parte integrante di tutto questo azzurro. Due anni fa decisi di non andare perché mi affascinava il progetto Juventus. Mio padre ha paura dell’aereo e quindi i miei si sono comprati un camper per venire in Francia a vedermi. Spero che domenica allo stadio ci siano tanti tifosi italiani, ci potrebbero dare una bella mano. Anche grazie a tutta questa attenzione mediatica ci stiamo facendo conoscere, spero che la gente che ci guarderà questa estate continui a seguirci anche in futuro”.
Assieme a Barbara Bonansea anche il portiere Chiara Marchitelli sull’esordio delle azzurre contro le australiane. “Questa è un’esperienza nuova pure per me anche se ho disputato un Mondiale Under 19. A due giorni dall’esordio inizia a farsi sentire l’emozione, ma ripenso anche a dove siamo arrivate rispetto a quando ho iniziato a giocare. Il calcio femminile lo conoscevano in pochi, anche mia mamma non era contenta: è stato complicato, ho iniziato ad andare al campo di nascosto ad allenarmi con il mio migliore amico. Una delle mie più grandi soddisfazioni è stato anni dopo quando mi ha detto che avevo fatto la scelta giusta. Noi avevamo i campi in terra a Roma, non c’era nessuno a vederci. Ho visto l’evoluzione del calcio femminile in Italia e quello che è successo negli ultimi anni non l’avrei mai potuto immaginare. Era ora. L’allenatore era Sergio Guenza, un grande tecnico che è stato anche Ct della Nazionale femminile. Giocavo a centrocampo e non volevo assolutamente andare in porta. Dopo quella partita impiegò un anno a convincermi. Da piccola volevo fare la tuffatrice, ma vivevo in un piccolo paese in provincia di Roma ed era complicato, anche perché non c’era nemmeno la piscina. Tania Cagnotto, Federica Pellegrini e Roger Federer sono gli atleti che ammiro di più. Buffon? Nel mio ruolo è un’istituzione. Ho visto alcuni video di Sam Kerr, un’attaccante molto potente. La sua forza, come quella dell’Australia, è l’aggressività. Noi, sembra banale dirlo, puntiamo sul gruppo: non importa chi scende in campo, ognuna fa il tifo per l’altra e questa è la nostra arma in più”
La Redazione