Insigne è stato tra i primi a mandargli un messaggio, la scorsa settimana, quasi in tandem con quello inviato a Jorginho, entrambi ancora a Baku, loro finalmente capaci col Chelsea di alzare una coppa, senza orecchie sì, ma grande abbastanza da far invidia a chi arriva da tempo solo secondo: «Sono contento per loro, che hanno fatto tanto per Napoli, spero che vincano ancora». Lorenzo Insigne, fresco di ventottesimo compleanno, non ha potuto fare a meno di manifestare una sincera condivisione con gli ex Jorginho e Maurizio Sarri. Ma questa è stata una parentesi. Perché il suo discorso, caduto inesorabilmente sul Comandate lanciato alla conquista della “nemica” Juve, ieri a Coverciano è stato di quelli senza ritorno, pur pronunciato con un sorriso elettrico, sintomo della tensione. Solo un attimo di incertezza, poi la sentenza: «Non riesco a esprimermi, so il pensiero dei napoletani, come stanno vivendo questa situazione, è una sua scelta, eppoi non è ancora ufficiale, quando sarà ufficiale…». Sarà un tradimento? «Per noi napoletani sicuramente! Però come ha detto lui da professionista è la scelta migliore, vuole tornare in Italia, e… spero che alla fine cambi idea». fonte: Cds