Sacchi: “Sarri in Italia può fare del bene. Ancelotti? Lui è il top!”

Arrigo Sacchi, il profeta di Fusignano, ha appena scritto un libro «La coppa degli Immortali» sulla Coppa dei Campioni conquistata dal suo Milan nel 1989 e su quella squadra che stregò il mondo.

Si confessa  Il Mattino, questo quanto estrapolato dalla sua lunga intervista:

Poteva e doveva vincere anche con il Napoli un anno fa mister Sarri?
«La sua vittoria è stata morale. Perché con la sua organizzazione e la sua bellezza è stato l’argine, l’unico argine, allo strapotere della Juventus. Che, e nessuno lo dimentichi, ha nella sua storia, nelle sue coppe vinte, nel suo fatturato, un vantaggio di partenza di almeno 5 punti rispetto a tutti gli altri».
Se andasse alla Juve?
«Non lo so. Non ho la sfera di cristallo. Ma dico che quando è andato via dal nostro Paese mi sono rammaricato, perché la serie A perdeva uno dei pochi allenatori capaci di avere uno stile, un’armonia. Il Chelsea non ha avuto il gioco armonioso del suo Napoli ma ancora una volta Maurizio ha dimostrato intelligenza, assorbendo critiche e incomprensioni».
Ancelotti è stato all’altezza? 
«Sì che lo è stato. Ma lui è il top. Carlo, come altri due o tre allenatori del campionato italiano, ha mostrato coraggio. Il tatticismo non porta da nessuna parte, la gente va allo stadio per vedere i gol e lo spettacolo altrimenti non ci va. E non è un caso che i nostri stadi sono sempre meno pieni».

 

Sacchi
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