Ancelotti apre a Quagliarella: “Tutto è possibile. Il prossimo anno dovremo avere più cinismo”

Settantanove punti: che valgono la quarta qualificazione in Champions consecutiva, ribadiscono uno status internazionale elitario, spalancano al gotha del calcio internazionale in cui il Napoli s’accomoda per godersela ancora, nell’Ancelotti-bis che è già cominciato.  Il mister in conferenza stampa fa un bilancio e lo riporta al Corriere dello Sport. 

Il ritorno di Ancelotti in serie A si può anche analizzarlo, adesso. «Secondo me positivo, in un ambiente che mi è piaciuto subito e che mi motiva tanto. Secondo me questo Napoli ha fatto vedere ottime cose ed è in grado di fare anche altro: sono fiducioso. Volevamo la qualificazione in Champions e siamo stati capaci di conquistarla con tre settimane di anticipo».

Dopo otto anni di Juventus, sarà possibile provare a modificare le gerarchie?  «Ci proveremo e lo faremo attraverso un calcio più aggressivo. Io sono soddisfatto di quello che abbiamo prodotto, ma so che ho un gruppo di qualità».

E sapete anche dove intervenire, ovviamente… «La gara con il Bologna non fa fede, altrimenti non ci saremmo allenati da giovedì ma avremmo ripreso martedì. Certe situazioni vanno comprese, e queste vale anche per i nostri avversari: Mihajlovic ha realizzato un capolavoro e gli faccio i complimenti. Nè da questa partita mi servivano indicazioni per l’anno venturo: le ho già avute e noi tutti abbiamo le idee chiare». 

Quagliarella è una di queste? «Nella vita tutto è possibile…»

Il paradosso, Ancelotti, è nelle statistiche: segnate poco, eppure ne avete fatto, settantaquattro. «Ma per quello che creiamo, è anche assolutamente vero: 27 pali stagionali, o neanche so io quanti, una serie di opportunità che costruiamo e che non riusciamo ad utilizzare per come meriteremmo. E’ un dettaglio sul quale lavorare. Ci serve cinismo, innanzitutto quello, dunque anche cattiveria nelle conclusioni. Ma arrivare a certe situazioni è incoraggiante e a noi è venuto abbastanza facile». 

Nella stagione ci sono vari esperimenti: Fabian e Zielinski tra questi in mezzo al campo… «Fabian Ruiz e Zielinski, messi assieme, mi hanno impressionato in maniera ovviamente positiva. Sono centrocampisti moderni, che vanno con la palla e anche senza, a testa alta e che hanno certo bisogno di migliorare nella fase difensiva. Allan ci dà maggior equilibrio, perché è uomo di posizione e dunque torna utilissimo in certi momenti delle partite. Ma io sono contento di tutti e devo dire che Fabian è una prospettiva di valore». 

Il suo Napoli, ora che è finita, è da considerare promosso? «Assolutamente sì. Abbiamo raggiunto livelli di calcio anche assai alti nella prima fase della stagione; poi, per vari motivi, ci siamo un pochino smarriti. Ma sono state gettate le basi per il futuro». Ci crede anche Mertens: ieri al Dall’Ara ha annunciato che rimarrà. 

La Redazione

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