Sergio Clerici o meglio “Gringo”: «Ancelotti porterà lo scudetto»

Sergio Clerici proprio oggi compie 78 anni e da decenni tornato nella sua San Paolo. Ma, dal Brasile continua a guardare gli azzurri:

«Anche perché lì ho lasciato un pezzo di cuore. Qui danno in tv tutte le partite del Napoli, spero che stasera gli azzurri mi facciano un regalo di compleanno, perché mi sento napoletano, nonostante al Bologna ho vissuto un bel finale di carriera».

Giusto partire da Insigne. «Un buon giocatore, non voglio essere cinico, ma credo non sia uno determinante. Nella storia, ma anche oggi, giocatori con la sua stessa fisicità riescono a fare la differenza. Non penso abbia la qualità tecnica per esser quel tipo di calciatore. Ma, non è solo un problema di Insigne: quello che manca al Napoli è un giocatore che abbia la capacità di orientare le partite».

Non è facile avere calciatori così determinanti, però. «Cavani era ed è quel tipo di calciatore. Potrebbe esserlo anche Quagliarella, anche se non è più giovanissimo, anzi. L’età potrebbe essere un handicap. Se De Laurentiis vuol davvero vincere, un solo giocatore determinante e che da solo fa la differenza lo deve acquistare. La Juve ha 17-18 giocatori di altissimo valore, può ruotare 6 giocatori a gara senza risentirne, il Napoli ha 12-13 di livello, gli altri non sono all’altezza delle prime scelte e questo in una stagione si fa sentire».

Eppure, lo scorso anno il Napoli di Sarri sfiorò il titolo. «Con Sarri, il Napoli giocava un calciomeraviglioso. Era un piacere assoluto seguirlo. Questo di Ancelotti mi piace molto meno. Vediamo la prossima stagione cosa accadrà: se saprà vincere lo scudetto, allora preferirò Ancelotti a Sarri».

Anche il suo Napoli sfiorò il tricolore. «Un ricordo dolce ed amaro allo stesso tempo. Fui il capocannoniere del Napoli con 14 gol. Fu un’annata fantastica, ma quel gol di Altafini a Torino ci tagliò le gambe. Pochi mesi dopo, poi, litigai con Ferlaino. Fu un periodo molto difficile».

Racconti. «Dopo il secondo posto del 1975, tutti nello spogliatoio, Vinicio in testa, eravamo convinti che l’anno seguente avremmo potuto vincere lo scudetto. Eravamo arrivati a due punti dalla Juve! Sapevo che il Napoli stava per prendere Savoldi, ero felicissimo di poter giocare accanto a lui. Feraino, senza preavviso,mi comunicò che ero stato ceduto al Bologna. Corsi subito da Vinicio, anche lui era contrariato.Ma, all’epoca non è come oggi che tra procuratori e direttori, si riesce a mediare. Lasciai Napoli col cuore a pezzi». Fonte: Il Mattino

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