Entriamo nel dettaglio: il City – di diritti televisivi – becca l’equivalente di Juventus (85,3) e Inter (83,7). I conti tornano, ma solo in Inghilterra. Allarghiamo l’orizzonte: la decima squadra inglese, il West Ham, incassa 122,2 milioni di sterline (138,5 milioni di euro). La nostra decima attuale, il Sassuolo, si ferma a 51,4 milioni. Due volte e mezzo di meno. Ma non è (solo) questo il dato che ci deve preoccupare.
La valanga di soldi che si rovescia sui club inglesi è impressionante, ma ciò è dovuto a vari fattori. Lì hanno saputo trasformare uno sport in uno spettacolo. La Premier è un marchio venduto in tutto il pianeta. Teatri fantastici, i migliori attori del mondo, visibilità massima da Castelnuovo Garfagnana a Pechino, da Dubai a Trondenheim. E poi sponsor, investimenti, sceicchi che fanno la fila. Yes, they can. Noi no, invece. Loro possono dare vita (tutti i 20 club della Premier) al campionato più bello del mondo (slogan che negli anni ’80 era nostro) – anche e non solo – perché la ripartizione della torta è equa, solidale, sostenibile. Esempio: l’acquisto più oneroso dell’Huddersfield Tow, ultimo in classifica, è stato Terence Kongolo, pagato 20 milioni. Quello del Chievo Federico Barba, preso a 3 milioni. E’ come andare a caccia con un fucile o una cerbottana.Fonte: Cds