Per i suoi 70 ani De Laurentiis si è concesso ai microfoni de Il Cds, ecco qualche spunto parlando di quando era bambino.
Il De Laurentiis degli ultimi quindici anni lo conosciamo, ma com’era invece l’Aurelio fanciullo, quello dei suoi primi quindici anni?
«Un discolo che, andando molto bene a scuola, pretendeva di vivere fuori dalle regole. A quei tempi, i miti erano gli attori cinematografici, gli Humphrey Bogart per esempio, che noi cercavamo di imitare: loro fumavano sempre e noi volevamo fumare come loro. Ma volevamo anche baciare la fanciulle sulle labbra, come nei film. Cercavamo ragazzi più grandi di noi, affinché ci comprassero le sigarette sfuse, come si vendevano all’epoca. E, insomma, un po’ facevo disperare i miei ma io mi divertivo da matti».
La figura centrale della sua infanzia qual è stata?
«Quando si è bambini, i nonni assumono un ruolo significativo, e me ne sto accorgendo io adesso, con i miei nipoti. Io porto il nome di mio nonno Aurelio, che mi diceva sempre: tu sarai l’erede al trono. E al quale replicavo: ma dove è ‘sto trono….? Però devo aggiungere che mio padre è stato carismatico, arrivava a braccetto con Eduardo De Filippo e devo dire che ciò aveva un suo fascino, anche in un bimbo. E poi, essendo uomo di cultura, trascinava me e mia sorella alle mostre, ci rendeva partecipi negli acquisti di opere d’arte». Fonte: CdS