Della Valle, secondo persone vicine all’attività della banca d’affari MorganStanley, avrebbe da tempo contatti con un fondo del Qatar, forse lo stesso Nasser Al-Khelaifi, l’emiro della famiglia proprietaria del Paris Saint Germain, il cui nome è stato accostato alla Roma. James Pallotta, a una domanda del Corriere dello Sport sulla valutazione del club, ha risposto con un messaggio: «Non ha importanza, non vendo».
Riguardo la Fiorentina, invece, lo scenario appare più aperto. La pista araba, se confermata, seguirebbe il contatto, avvenuto circa tre anni fa, con uomini di un fondo del Qatar che avevano chiesto di consultare i bilanci del club viola per poi ritirarsi, irritati dall’incompletezza dei dati. Qualcosa potrebbe essere cambiato. La Fiorentina, a pochi giorni da una partita drammatica che potrebbe relegarla in Serie B, ha i conti a posto, e interessa gli investitori soprattutto per il fascino della città, e per il potenziale inespresso, considerato il marketing quasi nullo, secondo gli analisti americani. Nei giorni in cui si parla della Roma e del possibile acquisto della Sampdoria da parte di un fondo americano, è ritornata in corsa la voce su un interesse dagli Stati Uniti anche per la Fiorentina. Della Valle non avrebbe incontrato nessun miliardario americano, ma non ne aveva bisogno, perché uno lo conosce da quasi due anni, da quando MorganStanley ha messo in contatto due tra i suoi clienti più solidi: Della Valle e Rocco Commisso, l’emigrato italiano con patrimonio di 4,9 miliardi di dollari, 200° uomo più ricco d’America secondo Forbes, fondatore di Mediacom, la compagnia che fornisce i cavi per le telecomunicazioni, e proprietario dei Cosmos di New York. Nei primi mesi del 2018, attraverso la mediazione della banca, c’è stata una richiesta di Della Valle e una controproposta, dopo la valutazione della Fiorentina effettuata dallo studio Deloitte. Della Valle, attraverso gli advisor della banca newyorkese, avrebbe chiesto 300 milioni di euro. Commisso, dopo aver ricevuto la valutazione degli analisti, sotto i duecento milioni, considerata l’assenza di asset, dallo stadio al centro sportivo, ha fatto una proposta che si sarebbe aggirata sui 175 milioni. Della Valle non ha mai risposto, mentre Commisso ha poi tentato la scalata al Milan, offrendone cinquecento. Anche in quel caso, l’offerta non è andata a dama, ma a New York continuano a ritenere Commisso, seppure non ne abbia mai parlato ufficialmente, interessato alla Fiorentina e per molti motivi: si sente italiano, ama il calcio, considera Firenze un brand mondiale e la Serie A un prodotto da lanciare negli Usa. La cifra richiesta, però, è stata considerata fuori mercato. Da allora non ci sono stati più sviluppi. Della Valle si è concentrato sul rilancio del gruppo Tod’s che nel 2018 ha registrato un calo dei profitti pari al 33,6 per cento. La presenza di potenziali acquirenti dal Qatar avrebbe raffreddato ancora di più la pista americana. Ma due dati emergono, al di là delle lettere aperte: Della Valle cerca acquirenti e da almeno tre anni. E, forse, tra arabi e americani, qualcuno potrebbe esserci. Fonte: Cds