Meret, quello della porta a fianco, quel fanciullo educato, ricco di un talento smodato, un predestinato che quando ha appena fatto in tempo a presentarsi al Grande calcio già si ritrova tra i dieci «portieri» più pagati del calcio, in una statistica che è infarcita di fenomeni (ma veri) e che rappresenta a modo suo un segnale o probabilmente un indizio. Meret è il baby prodigio a cui De Laurentiis ha consegnato una parte del progetto su quelle mani d’oro che si allungano sul calcio italiano e in qualche modo cercano di impossessarsene: costato 25 milioni, ora vale almeno il doppio ma è un pilastro del futuro. Il Napoli, per cominciare, terra di predecessori nei quali specchiarsi (da Zoff in poi, senza volerli citare tutti); e poi l’Under 21 di Di Biagio, l’anticamera di un «derby» che si intravede con Donnarumma e che Meret ha accettato senza tremare, a braccia spalancate da un bel po’. «Sono ormai 3-4 anni che Gigio gioca titolare in serie A ma io non mi sento tecnicamente inferiore a nessuno e darò il massimo per convincere gli allenatori a scegliere me». Fonte: CdS