Teoricamente, comunque, David Ospina avrebbe messo insieme 24 partite: 6 in Champions, una in Coppa Italia e 17 in campionato. Che però in realtà valgono 16: l’accordo, infatti, dice che una presenza, per essere considerata utile ai fini del riscatto, deve durare almeno 45 minuti. Un tempo senza recupero, in sintesi: e con l’Udinese, in uno dei giorni più assurdi dell’intera vita di Ospina, abbandonò il campo al minuto 44 in barella. E lo stadio in ambulanza, di corsa: quel giorno, infatti, dopo uno scontro in uscita con Pussetto – ginocchio dell’attaccante contro testa del portiere in velocità – rimediò un trauma cranico che innescò attimi di panico diffuso, poi evaporato dopo gli accertamenti. Una gioia, un sollievo. Ma anche un beffa nel danno: perché i 44 minuti giocati non gli valsero il gettone in chiave riscatto. Fonte: CdS