De Giovanni: “In Serie C si riempiva lo stadio, mentre adesso…”

Queste le parole dello scrittore ai microfoni di Radio CRC

E’ intervenuto ai microfoni di Radio CRC, nel corso della trasmissione “Un Calcio Alla Radio”, lo scrittore Maurizio De Giovanni:Al potere è difficile rinunciare. Gli arbitri sono abituati a pensare a sé stessi e a mantenere un certo silenzio. Bisognerebbe rendere disponibile il dialogo tra arbitro ed addetti al VAR. Il Napoli contro il Cagliari ha giocato malissimo, ormai la squadra è inguardabile, mi soffermerei più su questo che su altro. La polemica della società sarda è alquanto sterile; la squadra ormai è salva. Questa polemica crea anche risentimenti tra i giocatori: basti pensare a Barella che pare per questo motivo rifiuti il Napoli. Non capisco perché non c’è trasparenza, ma penso non possiamo farci nulla. Non vedo spaccature tra società e tifosi, c’è solo mancanza di competizione, c’è un abisso tra la prima e la seconda, il campionato è finito praticamente a dicembre. Il prezzo del biglietto è alto, arrivare allo stadio e lasciarlo al termine della partita è difficile: il San Paolo è orribile. Perché dovremmo andare allo stadio anziché guardarla da casa? Contro l’Arsenal il biglietto costava troppo, capisco l’assenza dei tifosi. In Serie C riempivamo lo stadio contro il Cittadella. Altro discorso è l’assenza della squadra dalla città: il Napoli non si allena a Napoli, non ha sede a Napoli, non conosciamo la voce dei dirigenti. Che legame c’è? Il Napoli è l’unica grande città con un’unica squadra. Paradossalmente la Juve Stabia è meno distante da Napoli del Napoli stesso, ed è assurdo”.

A cura di Emilio Quintieri

Comments (0)
Add Comment