Ilnapolionline.com prosegue nel suo viaggio all’interno delle scuole calcio dove tutto ha inizio per arrivare nel calcio professionistico e oggi ci addentriamo alla struttura della Sporting Curti Camorani nei pressi di Caserta. Ilnapolionline.com ha intervistato l’allenatore dei 2000 Alfonso Camorani sul momento della scuola calcio e sul settore giovanile in generale.
Mi diresti della tua scuola calcio, della struttura e delle compagini che ne fanno parte? “Da quest’anno la scuola calcio si chiama Sporting Curti Camorani, si trova a Caserta ed ha più di 200 iscritti. Come organigramma abbiamo il presidente Petriccione, direttore Desiato, il socio e allenatore dei 2009 e 2011 Pontillo, il vice-presidente Antonio Maglione e infine Rosano Gianfranco che è il socio. Sulle compagini si passa dai più piccoli 2002 fino ai 2011”.
Come giudichi il lavoro di Grava per il settore giovanile? “Gianluca lo conosco perché abbiamo giocato insieme e poi abitiamo nella stessa zona. Lui sta facendo un ottimo lavoro, considerando che non è semplice far crescere un settore giovanile e se la sta cavando al meglio. Gli ultimi risultati dicono che due squadre sono ai quarti e il Napoli Primavera è vicino alla permanenza nella categoria. Baronio? L’ho affrontato da avversario, perciò non lo conosco personalmente, però sta facendo bene e mi auguro che possa ottenere il risultato che si è prefissato ad inizio stagione”.
Ti volevo chiedere di Gianluca Gaetano, un classe 2000 davvero con ottime potenzialità. Secondo te è già pronto per il calcio professionistico o sei per la politica dei piccoli passi? “Io se fossi in Ancelotti lo metterei in campo per queste ultime tre partite, visto che il Napoli ha raggiunto il traguardo del secondo posto. Io sono per schierarli in campo i giovani, senza mandarli in prestito a farsi le ossa, altrimenti non facciamo mai quel famoso salto di qualità per farli screscere e maturare. Lui sta dimostrando di avere un enorme potenziale, bisogna solo credere in Gaetano e lanciarlo nella mischia”.
Cosa manca secondo te al nostro movimento per far sì che possa crescere il settore giovanile come accade all’estero? “Io penso che mancano le strutture che purtroppo non sono ai livelli dei grandi club europei. Questo aspetto è fondamentale per poter fare il salto di qualità, in Italia ci sono solo poche società ben messe come il Pescara, l’Atalanta, il Catania e poche altre, ma purtroppo non basta. L’Ajax in questo momento lo vedono come un esempio da prendere, ma loro da anni puntano sul vivaio e lanciano molti giovani in prima squadra, quindi bisogna rischiare e puntare su di loro altrimenti sono parole al vento”.
Infine ti vorrei chiedere della Salernitana, ti aspettavi di più per questa stagione e pensi che si possa salvare evitando i play-out? “Devo essere sincero, mi piange il cuore vederli in lotta per la salvezza. Io ad inizio anni mi sbilanciai dicendo che avrebbero fatto un campionato per i play-off visto il valore della rosa. Purtroppo questa mia sensazione è stata completamente smentita e perciò sono molto deluso. Domenica contro il Cosenza ho visto una squadra con poco mordente, anzi erano più i calabresi che avevano voglia di fare la differenza ed hanno vinto con merito, pur essendo già salvi, onorando il campionato. Ora a Pescara servirà un successo, nel calcio tutto è possibile, però se l’atteggiamento sarà quello visto domenica scorsa, allora sarà molto dura, perciò atteggiamento diverso per ottenere il traguardo della permanenza della categoria”.
Intervista a cura di Alessandro Sacco
RIPRODUZIONE RISERVATA ®