«Nessun rischio di privatizzazione per lo stadio San Paolo». Dal Comune di Napoli allontanano l’ipotesi di trasformare lo stadio della città e di proprietà comunale in un impianto privato. Il progetto, riconducibile al piano delle dismissioni inserito nell’ultimo Def, con l’obiettivo di tirare su, entro fine anno, quasi un miliardo di euro, non riguarderebbe a Napoli soltanto lo stadio, ma anche altri gioielli di famiglia, in una partnership pubblico-privata. (Si legge tutto sulle pagine de Il Mattino)Su tutti l’Albergo dei Poveri, ma anche la piscina Scandone, le Terme di Agnano e l’Ippodromo. Per quando riguarda la Scandone, così come lo stadio San Paolo, si tratta di impianti diventati oggi appetibili, grazie alle ristrutturazioni avvenute con i fondi delle Universiadi. «La Scandone è ad oggi uno degli impianti ad acqua più importanti d’Italia – sottolinea l’assessore allo Sport Ciro Borriello – Anche lo stadio ovviamente è in fase di parziale ristrutturazione. Sediolini, maxischermo, impianti, bagni e pista d’atletica. Per le Universiadi avremmo un impianto diverso e sicuramente migliore».