Si rischia, domenica sera, di giocare in una specie di atmosfera lunare. Allo stadio si va per condividere un’emozione, per tradizione, abitudine, liturgia, appartenenza. Fino a ieri, come riporta il Mattino, per Napoli-Cagliari i biglietti venduti erano più o meno di diecimila: l’obiettivo, a questo punto, è di non stabilire il triste primato negativo di presenze in una gara di campionato nell’era De Laurentiis fissato nel settembre del 2016 (Napoli-Empoli con 15.912), con Sarri in panchina. Resta il dato complessivo: la media stagionale in questa stagione azzurra (a due gare ancora da giocare al San Paolo) è di 29.912. In meno di un anno, il Napoli ha perso nel suo stadio 13 mila spettatori di media a gara. Certo, troppo avanti la Juventus per mettere in discussione il primo posto, ma troppo più forte il Napoli di Inter, Roma e compagnia bella, messe in riga per il secondo posto con largo anticipo. Ma tra due giorni pesa anche il fattore caro-biglietti perché se con il Genoa la Curva costava 12 euro e con l’Atalanta 14 euro, ecco che ora il settore popolare è schizzato a 30 euro.
La Redazione