L’entusiasmo e le vittorie con Maradona fruttarono nel 1987 il riconoscimento dell’Uefa che assegnò ai tifosi napoletani il titolo di “pubblico più civile d’Europa”. Un tempo felice che registrò 526 club azzurri in tutto il mondo con 94 mila iscritti. Al San Paolo furono realizzate 500 scenografie diverse, festose, ironiche, allegre come analizza Mimmo Carratelli sul Corriere dello Sport.
I tempi sono cambiati, la passione è scemata, riaffiorano le contestazioni. Napoli non è la solita, unica pecora nera. A Cesena i tifosi pretendono rispetto dal presidente Lugaresi. Sui muri torinesi della Continassa i tifosi della Juve hanno scritto “una dirigenza incompetente senza rispetto per la sua gente”. A Salerno intonano: “Forse chissà, succederà, canta con noi che Lotito se ne va”. E’ contestato Preziosi a Genova. Sei anni fa, ad Ascoli, i tifosi piantarono 16 croci tombali allo stadio per ogni giocatore perché “è finita la pazienza, o salvezza o violenza”.
La Redazione