Ancelotti: “Questa società fa sempre il passo secondo la gamba”

Queste le parole del tecnico azzurro al termine del match dello Stirpe

Al termine del match dello Stirpe contro il Frosinone Carlo Ancelotti ha analizzato la vittoria del suo Napoli: Quelli che chiedono chiarezza sul progetto Napoli?
“Il progetto va avanti da tanti anni. Questa è una società che cerca di fare sempre il passo seconda la gamba. Ecco perché dico alla gente che se si aspetta un giocatore da 10 milioni di euro, non arriverà. Possono arrivare tanti giocatori buoni come sono già arrivati e con essi si può vincere lo stesso. Il bilancio deve essere sano, non possiamo comprare quelli che guadagnano tanto, ma non abbiamo esigenza di vendere i nostri migliori. La mia voce è molto improntante, ma ci sono tante persone in società che rispetto. Dal presidente che è quello che investe i soldi al direttore sportivo: con loro sono a stretto contatto perché le cose si fanno insieme. A centrocampo faremo qualche accorgimento ma non cerchiamo il regista classico perché in quella posizione possiamo alternare i giocatori che abbiamo già”.


Anche ieri a Frosinone c’è stata una contestazione da parte dei tifosi nel settore ospiti, che reazioni ci sono state nello spogliatoio?

Quali striscioni? Non ne so nulla. Personalmente non ho visto direttamente, ma ho sentito i giocatori che erano dispiaciuti per quanto successo. A questo gruppo si può rimproverare di tutto ma non l’impegno e la professionalità. Ecco perché dico che deve essere valutato il comportamento quotidiano”.


Mentre Mertens ha raggiunto Maradona.
Dries è un giocatore che dà tutto per la squadra e mi piace il suo atteggiamento sempre, anche quando non gioca. Complimenti a lui perché per quello che fa lo merita tutto. Nelle idee del futuro Mertens c’è. Quest’anno ha fatto bene, è un calciatore importante soprattutto per l’atteggiamento che riesce a trasmettere agli altri fuori dal campo”.


E Insigne?
“Spero recuperi per finire al meglio la stagione. Poi ci parleremo, se vorrà restare con noi sarò il primo ad essere felice”.

A cura di Emilio Quintieri

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