La rabbia stavolta è stata covata quasi in silenzio, senza gesti eclatanti. Quando ha capito di non aver recuperato, Insigne ha scosso il capo. E tutti hanno compreso che era pronto ad alzare bandiera bianca. Ancelotti non ha dovuto attendere molto: dopo i primi minuti di allenamento, il medico De Nicola lo ha affiancato spiegandogli che Lorenzo sentiva ancora dolore e che quella fitta che lo tormenta non è andata via. Il tendine dell’adduttore gli ha impedito di allenarsi al 100 per 100 per tutta la settimana ma venerdì ha addirittura dovuto svolgere l’intera seduta con le scarpe da ginnastica. No, è un periodo nero per il capitano. Dalla panchina al tendine dolorante. E qui entra di mezzo la percezione del singolo calciatore perché magari c’è chi riesce a stringere i denti e a giocare lo stesso sul dolorino e chi invece non ce la fa. Insigne si è fermato, quindi. E su quel bus che a metà pomeriggio ha trasportato la squadra a Frosinone lui non è salito. Verso le 13 ha lasciato il ritiro e se ne è tornato a casa.Fonte: Il Mattino