Fuori con l’Arsenal, subito dopo un errore sotto porta; fuori, e per novanta minuti, con l’Atalanta, in una partita non semplice, né agevole: fuori, a guardarsi intorno, a cogliere un disagio (tecnico), per essere stato catapultato, improvvisamente, nella normalità. E poi c’è dell’altro, come riporta il CdS, c’è quel mondo che ruota intorno, assai diverso da quello nel quale è cresciuto e secondo abitudini consolidate. Mino Raiola è per Insigne «uno dei più forti manager al mondo» e il suo arrivo ha immediatamente indotto a sospettare che si fosse in prossimità di una nuova epoca, quella del “divorzio” in prospettiva. Raiola ha una consolidata – e ci mancherebbe – esperienza, sa come gestire anche mediaticamente, e a modo suo, gli assistiti e le situazioni; Insigne è stato allevato dalla Doa (Della Monica, Ottaiano e Andreotti) attraverso una dinamica più familiare, si conoscevano praticamente dalla culla, intorno allo scugnizzo venne costruita una protezione diplomatica anche per la famiglia. La nuova dimensione ha eliminato gli argini, probabilmente, o forse semplicemente sta accadendo ciò che deve accadere….
La Redazione