Due sconfitte in cinque giorni: irrimediabile la prima con l’Arsenal, costata l’Europa League; ancora rimediabile quella di ieri con l’Atalanta. «Dobbiamo chiudere velocemente la questione Champions e blindare il secondo posto», dice Ancelotti in virtù dei 6 punti di vantaggio che il Napoli vanta ancora sull’Inter. Bene, anzi non proprio. Perché al di là dei numeri, dei margini e delle prospettive, il tecnico inchioda, come riporta il Corriere dello Sport, una frase destinata a lasciare il segno ovunque: «Non sono soddisfatto: nella seconda parte della stagione abbiamo perso qualcosa in fatto di stimoli, motivazioni e concentrazione».
NAPOLI AFFRANTO. E allora, lo schiaffo di Carletto. Uno scossone in piena regola nel momento più delicato della sua prima parentesi azzurra: il Napoli è reduce da due sconfitte consecutive, subisce gol da dieci partite di fila ed è fuori da ogni lotta. Eccezion fatta da quella per il secondo posto: «Se rischiamo di perderlo? Dobbiamo stare attenti: abbiamo ancora un vantaggio ma va ripetuta la prestazione fatta molto bene per un’ora con l’Atalanta». Il fatto, però, è che non è bastata: «Dopo c’è stata una mezzora molto complessa, è vero: dal pareggio in poi è subentrato un calo psicologico e fisico ed è stato molto difficile reagire. Eravamo molto affranti per aver avuto tantissime opportunità di chiudere la partita». Una valutazione che fa il paio con il concetto iniziale: «La prima parte della stagione è stata molto buona, poi abbiamo perso qualcosa». Oltre ad Hamsik e Rog. «Non credo sia una questione di cessioni, piuttosto di spirito: siamo meno attenti in fase difensiva e offensiva e non è che possiamo prendercela sempre con la sfortuna».
TI ASPETTO, LORENZO. Inevitabile il riferimento a Insigne. Escluso dalla formazione titolare e anche dalla giostra delle sostituzioni. Anzi, a dirla bene, il capitano non è stato neanche inserito nel gruppetto dei giocatori impegnati nel riscaldamento. «Ha fatto tre partite nella scorsa settimana, le due con l’Arsenal e quella con il Chievo, e così ho deciso di alternarlo con Mertens per evitargli problemi: ora ha recuperato e sarà pronto per le prossime». Gestione psicofisica? «La questione mentale e i fischi di giovedì non c’entrano: s’è allenato bene in questi giorni, ma dopo l’Arsenal erano tutti un po’ stanchi». Finale dolcissimo: «E’ un patrimonio della squadra e della società e deve riprendersi: lo aspettiamo». Il popolo del San Paolo, invece, invoca vittorie. E ripesca fantasmi del passato: nell’intervallo, infatti, un gruppo di tifosi organizzati di una curva ha esposto uno striscione dedicato a un ex ingombrante: «Sarri uno di noi», lo slogan. Carletto, però, sta già programmando il futuro: «Qui è un esame tutto l’anno: ripeto, cerchiamo di blindare in fretta il secondo posto e poi ripartiremo il prossimo anno. A questa rosa va data continuità con qualche accorgimento. Il centravanti? Sarà Milik».
La Redazione