Il «vecchietto», ma si fa per dire, è uomo buono e giusto, per qualsiasi occasione: Callejon ha una intelligenza che gli è valsa l’«incoronazione» di tre allenatori su tre: stasera, saranno 298, le vie del señor sono infinite. Eccolo in conferenza stampa e riportato dalle pagine del Corriere dello Sport:
Callejon è dura, quasi durissima, ma lei può scegliere tre motivi per cui valga la pena di crederci. «C’è la fiducia dello spogliatoio, che poi diventa fame di vittoria, e c’è il pubblico che ci aiuterà. Affrontiamo una grande squadra ma noi daremo tutto che abbiamo: lo faremo per noi, per la società, per l’allenatore e per la città che lo merita. Penso che dopo tante stagioni a così alto livello, un po’ lo meritiamo anche».
E qual è l’ingrediente per riuscirci? «Senza troppi giri di parole, sarà necessaria e anzi indispensabile la partita perfetta».
Le pesa questo ruolo da «anziano» della squadra? «Mi conforta: vuol dire che sono stato apprezzato. E questo continua a spingermi a mettercela tutta, sempre, in allenamento e in partita. Il calcio non è solo il mio lavoro ma è anche la mia passione, lo vivo con entusiasmo e con energia. Ma per essere pronto, devi allenarti».
Sabato, a Verona, riunione a sorpresa della squadra: lo abbiamo chiamato il patto per l’Arsenal… «Ma non posso dire ciò che ci siamo detti. Abbiamo avvertito il bisogno di parlarci, tutti assieme, e confessare i nostri pensieri. Abbiamo parlato di gruppo e siamo usciti dalla sala contenti. E lo era anche il mister. Speriamo che tutto serva per questa sfida».
2-0 in favore dell’Arsenal: è una montagna da scalare. «Ma siamo in grado di farlo, c’è fiducia. All’andata è stato sbagliato il primo tempo ed è chiaro che stavolta non potrà succedere. Ci siamo portati da Londra l’amarezza tipica che scatena una sconfitta ma adesso si decide: io intravedo la possibilità di una serata storica, con una partita di altissimo livello tecnico e caratteriale».
E come ci arriva Callejon a questa sua 298esima presenza con la maglia del Napoli? «Dopo il successo con il Chievo sono rimasto a casa con i miei, mi sono riposato e concentrato. La semifinale di Europa League è il nostro prossimo traguardo, è decisivo essere mentalmente al 100%. E poi ci vorrà il cuore».
Da Benitez a Sarri ad Ancelotti: gioca sempre Callejon… «Non ho segreti. Sarò me stesso sino all’ultimo giorno in cui scenderò in campo e lo sarò con quell’impegno che diventa fondamentale per guadagnarsi la stima. Ma sono stato un uomo fortunato: sono qua da sei anni, felice di esserci e di restarci, ed ho avuto allenatori importanti che hanno creduto in me».
La Redazione