Il Mattino – La formula quattro per il ko all”Arsenal

Un Chievo già arreso ma tre gol sono tuttavia un buon segnale sotto l’aspetto scaramantico visto che tanti ne occorrono giovedì per eliminare l’Arsenal (ma senza subirne, come è accaduto anche ieri al Bentegodi). Napoli con 4 punte (oltre a Zielinski e Fabian), prove di 3-4-3 in vista della sfida europea che vale la semifinale di coppa e un consistente pezzo della stagione. Serve una partita di coraggio – quello vero – al San Paolo e un assetto a trazione anteriore potrebbe favorire la remuntada, ecco perché Ancelotti ha voluto fare tutte le opportune verifiche al Bentegodi. I gialloblù, un tempo bestia nera degli azzurri, sono retrocessi dopo questa sconfitta in una partita mai in discussione. Doppietta di Koulibaly e rete diMilik, che propone con forza – al di là del ventesimo gol stagionale – la candidatura per la sfida a Fuorigrotta, in cui l’assetto tattico potrebbe essere lo stesso di ieri perché conta solo vincere e da 3-0 a salire. È stato un utile allenamento aspettando la notte della verità (e obbligando la Juve a rinviare ancora di qualche ora la festa scudetto), i gol anche contro squadre così mediocri fanno bene almorale di una squadra che si è sentita piccola, almeno per un tempo, sul prato dell’Emirates Stadium. Un po’ come è accaduto anche in Italia nella lotta scudetto. Il confronto con la Juve è stato impari. Al Napoli, in questo campionato, non è bastato presentarsi in campo con una squadra arrivata nel precedente torneo a 91 punti (con un Milik e unMeret in più) e riportare Ancelotti in Italia per tenere aperta la contesa tricolore. Il calo di rendimento di alcuni giocatori, l’infortunio di un pilastro difensivo come Albiol e la cessione di Hamsik hanno inciso ed è mortificante lo svantaggio di 17 punti, anche se è obiettivamente difficile sviluppare un progetto tecnico se la tua rivale, dopo sette scudetti, acquista il cinque volte Pallone d’oro CR7. Il progetto del Napoli proseguirà con gli investimenti su giovani di valore ed è auspicabile che siano sul livello di Zielinski, Fabian e Meret. Ancelotti, con la sua esperienza e le sue capacità, può fare la differenza nei 90’ contro i Gunners, che arriveranno con il vantaggio del 2-0 ma consapevoli che verranno aggrediti da avversari che vogliono l’impresa. Il Napoli ha accusato troppe battute a vuoto dopo l’eliminazione dalla Champions: ha perso terreno rispetto alla Juve, si è fatto buttare fuori dalla Coppa Italia e in troppe partite, al di là del risultato, non ha convinto. È vero che trent’anni fa la spinta del popolo azzurro aiutò in Coppa Uefa il Napoli a ribaltare lo 0-2 subito in casa della Juventus,ma quella era una squadra di assoluti campioni. Questa deve ritrovare lo spirito dello scorso autunno, quel gioco e quella voglia di divertirsi, per realizzare l’impresa di cancellare la malanotte dell’Emirates e conquistare la semifinale di Europa League. Ha, intanto, ritrovato compattezza. Gli unici sussulti del campionato riguardano la lotta per il piazzamento Champions, con veleni insopportabili come quelli dopo Milan-Lazio. La rissa, poi i rossoneri Bakayoko e Kessie che sventolano come un trofeo la maglia di Acerbi. Per questo rischiano giustamente una pesante sanzione con la prova tv. È doveroso il rispetto per il colore della pelle ma anche per un avversario, soprattutto se è stato segnato da una grave malattia come il difensore laziale: chi ascolta insulti razzisti negli stadi dovrebbe essere dotato di maggiore sensibilità e invece avete visto cosa hanno combinato quei due? Perlomeno, Bakayoko ha avuto il buonsenso – speriamo spontaneo – di telefonare ad Acerbi per chiarire.

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