Cinquantasettemila contro tremila: e dunque non ci sarebbe partita. Ma si vive, eccome, anche in minoranza, riempiendo uno stadio di sé, della propria voce, della propria presenza: la Napoli dell’Emirates è vive le emozioni ed esterna secondo l’andamento della gara. E tremila contro cinquantasettemila, per certi momenti, secondo il CdS, quando si può, riescono a giocarsela con il cuore, con i cori a spingere gli azzurri quando erano in palese difficoltà.
VOLARE. Due charter atterrati a Gatwick in mattinata, i voli di linea presi d’assalto sin dal giorno del sorteggio, una speranza che si chiama Baku: conviene crederci ed il viaggio è cominciato da Napoli, of course, ma anche da Bologna, da Monaco di Baviera, da Amsterdam e da Siviglia, da Parigi e poi da Milano, da quell’esercito ch’è convinto di vedere l’orizzonte. In tremila a Londra, qualcuno «accampato» nei pub perché proprio non c’è stato verso di comprare biglietti – sold out da subito – e poi una sensazione di libertà, dinnanzi a uno stadio nel quale non percepisci neanche una criticità, fosse anche una carta fuori posto. E’ il football che sogniamo, in stadi da favola che scatenano – ci può stare – un pizzico di invidia: ed è così bello vederli mischiati, gli uni con gli altri.
E ORA. Stadio San Paolo, giovedì prossimo quando sarà necessario fare la differenza e cercare di mettere il timbro sul passaporto: si riparte con la possibilità di andare oltre la soglia dei quarantacinquemila, dunque arrivare a cinquantamila e ricreare quel sentimento che si è avvertito nelle notti europee, dalle quali il Napoli non vuole uscire. C’è da rimontare il due a zero dell’Emirates.
FULL IMMERSIONE. Partenza per Verona, due giorni di ritiro per evitare di restare tra i cieli, atterrare a Capodichino oggi, poi decollare per il Veneto domani e poi rimettersi in viaggio verso domenica: vanno conservate le energie della squadra, che si preparerà al Chievo standosene nei pressi del «Bentegodi» e poi da calarsi immediatamente in quella partita che è di chiunque. Napoli guarda a Baku: la parola finale al San Paolo.
La Redazione