Il dubbio di Carlo Ancelotti se ne sta lì, . C’è l’Arsenal all’orizzonte, arriverà domani, e una domanda più d’altre che pretende risposte, curiosa di sapere come andrà a finire: chi resterà in panchina in attacco?
MILIK? Potrebbe partire dall’inizio, ma anche dalla panchina: è il bomber del Napoli, diciannove gol stagionali, ma l’idea di giocare coi due “piccoletti” resta viva, concreta, e molto dipenderà anche dalla condizione fisica di Insigne, che con Mertens si trova a meraviglia. Ma Milik è unico nel suo genere, alto e robusto, un riferimento offensivo che segna in ogni modo, particolarmente ispirato, difficile da lasciar fuori anche perché a secco da due partite. Una notizia, per lui.
MERTENS? Tre gol in quattro partite, per l’attaccante belga, che s’è ritrovato dopo un periodo difficile, ha raggiunto Cavani al quarto posto dei bomber azzurri (104 reti) ed ora non vuole fermarsi, rincorrendo Hamsik (121). Difficile rinunciare ad uno come lui: imprevedibile, vivace, potente, duttile. Sa far tutto, Mertens, e in trasferta, con la sua rapidità, sfruttando le ripartenze, potrebbe risultare decisivo, magari anche devastante. L’intesa con Milik, poi, sembra naturale: lo hanno confermato le ultime partite.
INSIGNE? Il capitano scalpita, è rientrato col Genoa, forse non ha ancora i novanta minuti nelle gambe ma un’ora abbondante sì, anche di più. E poi Insigne è il bomber europeo, quello dei gol pesanti, come con Liverpool e Paris Saint Germain, ma anche col Real Madrid al Bernabeu un paio d’anni fa. Lorenzo non accusa pressioni, è nato per certe notti e vorrebbe riviverla anche domani. Accadrà, ma non è detto dal primo minuto. Deciderà Ancelotti: c’è solo l’imbarazzo della scelta. Fonte: Il Roma