Battere l’Arsenal si può e si deve. Ciccio Graziani è immerso dai bambini in piazza del Plebiscito. L’appuntamento delle Generali «Un campione per amico» gli ha regalato un campetto dove insegnare ai bambini delle scuole elementari napoletane a calciare in porta ma soprattutto a fare sport. Bagno di folla. Piccoli e meno piccoli. Selfie a migliaia per chi lo ricorda con le maglie di Roma, Fiorentina, Torino, Nazionale.
Un bambino gli chiede: che farà il Napoli con l’Arsenal? Già, che partita sarà? «L’Arsenal è una grande squadra, ma il Napoli non è da meno. Se la gioca al 50% ma dipende sempre da che partita verrà fuori. Se diventano presuntuosi è meglio perché il Napoli deve avere rispetto di tutti ma paura di nessuno. Nel gioco il Napoli è superiore a tutti».
Qual è il vero Napoli, quello visto con la Roma o quello di Empoli e Genoa? «Sicuramente quello visto con la Roma. È fisiologico il calo avuto contro Genoa ed Empoli».
Ancelotti può essere l’arma in più del Napoli? «Ha grande esperienza a livello internazionale. Sa come gestire queste partite, come prepararle. Saprà cosa dire e come far fare al Napoli una grande partita».
Con Ancelotti la lega una grande amicizia. «Assolutamente sì. Ricordo quando lo accompagnavo a fare terapia quando si fece male al ginocchio a Roma. Ed anche a Milano. Invitava sempre me ed il compianto Bucci quando allenava il Milan. Disse che portavamo fortuna. gli “abbiamo” fatto vincere una Champions».
Quindi verrà al San Paolo per Napoli-Arsenal? «Se Carlo mi invita sicuramente si. Quest’anno non sono mai venuto al San Paolo».
Al suo fianco? «Mertens e Callejon».
Non Milik? «Sì. Bisogna schierare i tre piccoli che possono giocare in velocità senza dare punti di riferimento. Giocherei come contro il Liverpool facendo entrare Milik dalla panchina sperando che l’ultima occasione, come accaduto a Liverpool vada dentro. Un peccato, non fu fortunato».
Ha visto futuri campioncini in piazza del Plebiscito? «Ho visto tanti ragazzi passare una giornata di sport divertendosi e questo è l’importante. Il messaggio che vogliamo far passare è quello di far fare sport a tanti bambini. Purtroppo siamo all’età della tecnologia. Sono grassottelli, mangianomale. L’input è fare sport perché lo sport insegna regole, comportamenti, stare insieme».
Fonte: Il Mattino