Enrico Fedele la pensa così e lo scrive sulle pagine de Il Roma: “È una partita incommentabile. Avrei voluto mettere zero alla squadra e ad Ancelotti, ma il direttore non me lo ha “consentito”, soprattutto in vista della sfida di giovedì con l’Arsenal. Noi addetti ai lavori siamo, comunque, legati a un vecchio adagio: dopo un pessimo allenamento segue quasi sempre un’ottima partita. Quindi la mia speranza è che dopo le deludenti prestazioni di Empoli e ieri sera col Genoa si possa ammirare un grande Napoli in chiave europea. La mia, comunque, è solo una speranza perché i campanelli d’allarme sono tanti. Alla evidente mancanza di concentrazione, alla poca lucidità e alla lentezza nella manovra davvero disarmante balza in maniera preoccupante la disattenzione del reparto difensivo. È colpa del centrocampo che non filtra più come una volta o dei difensori che “ballano” da quando non c’è più Albiol a dettare i tempi? Koulibaly in testa, che non ha ancora capito che un grande difensore deve bloccare l’attaccante avversario e appoggiare la palla al compagno di centrocampo. Ieri prima l’ex Pandev nel primo tempo e lo scatenato Kouamè nella ripresa hanno messo in evidenza con la loro mobilità le pecche difensive del Napoli, che, è bene ricordarlo, nelle ultime nove partite ha racimolato solo 12 punti. Un dato senza precedenti negli ultimi cinque campionati della squadra azzurra. Ma ora non ci resta che concentrarci sull’Arsenal, una squadra che fa paura dal centrocampo in su ma che è perforabile in difesa soprattutto se Ancelotti sceglie la coppia giusta in attacco che può mettere in difficoltà la difesa avversaria. Serve almeno un gol per rendere abbordabile la gara di ritorno al San Paolo. E il Napoli, quello che abbiamo visto in Champions, a mio avviso, è in grado di poter centrare il grande obiettivo che serve a salvare una stagione fallimentare”.