Le notti europee sono sempre magiche e vanno vissute al di là della fede sportiva che uno ha. Giovedì sera a Londra il Napoli di Carlo Ancelotti cercherà di dimenticare le ultime sfide non brillanti in campionato per ottenere un buon risultato all’Emirates Stadium. Di questo ma anche dei suoi trascorsi in maglia azzurra ilnapolionline.com ha intervistato Alessandro Renica.
Ci può raccontare quel Napoli-Juventus di Coppa Uefa quando segnò al minuto 119, le emozioni che provò in quel momento in quella notte magica? “Fu una serata davvero fantastica, venivamo dalla sconfitta per 2-0 di Torino e sembrava una missione complicata, ma al tempo stesso non era impossibile. Già nel pre-gara mi ricordo che c’era un clima fantastico, mai visto uno stadio così pieno come quella sera il San Paolo. Quell’ambiente ci caricò tantissimo e al mio gol si scatenò una bolgia infernale che per me e il resto della squadra non dimenticheremo mai”.
Giovedì il Napoli cercherà di ripetere quelle notti europee degli anni ’80 ma ci arriva non con prestazioni positive. Lei che gare si aspetta contro l’Arsenal? “Sono sicuro che vedremo un altro Napoli in questo doppio confronto, perché è inevitabile che trovi dentro te qualche cosa di diverso che ti porterà a giocare due partite alla grande. L’unico dubbio è come ci arriveranno gli azzurri sul piano fisico, se i big saranno al massimo della forma allora potranno dare grattacapi alla compagine londinese, altrimenti rischi di fare fatica. Se questo particolare sarà a nostro favore, allora tutto può accadere, in caso contrario giocherai bene ma potrebbe non bastare”.
Lei da ex difensore, pensa che attualmente Koulibaly sia tra i migliori al mondo nel suo ruolo? “Sicuramente Koulibaly in questo momento può far parte della categoria dei migliori difensori a livello mondiale, ma penso che in questo momento gli serve al fianco un calciatore di esperienza. Ad esempio Albiol è un calciatore che la sua assenza si stia facendo sentire, lui non solo è un ottimo calciatore, ma è anche un leader per la squadra. Mi auguro che lo spagnolo possa recuperare quanto prima, perché senza il Napoli fa fatica e si è visto nelle ultime partite di campionato”.
Dopo aver smesso di giocare, di cosa si occupa in questo momento in maniera particolare? “Io da diversi anni ho il tesserino di allenatore e aspetto l’occasione per poter fare il tecnico quanto prima. Nel frattempo faccio l’osservatore e collaboro con un agente Fifa con l’obiettivo di prelevare calciatori forti, anticipando la concorrenza (ride n.d.r.)”.
Lei ha affrontato da avversario Carlo Ancelotti, pensava che poi col tempo l’attuale mister del Napoli riuscisse a fare una carriera così importante da allenatore? “Io credo che con il tempo ti rendi conto di poter essere un allenatore davvero top nel ruolo. Ancelotti è stato un grande centrocampista e poi avendo avuto grandi maestri come mister lui ha appreso da ognuno di loro determinate caratteristiche. La stessa cosa si può dire per Capello, Lippi e Roberto Mancini, solo con il tempo riesci ad apprendere il tutto e diventare un vincente”.
Infine non posso non chiederle di Lorenzo Insigne che al Corriere dello Sport ha detto quello che pensava sul suo futuro. Dichiarazioni che hanno diviso l’ambiente azzurro. Lei da che parte sta? “Credo che chi ama il calcio, non può non apprezzare Insigne e questo è un dato inconfutabile. Io nei giorni scorsi espressi un mio parere su facebook, social nel quale mi piace scrivere, soprattutto del mio Napoli, del quale sono rimasto grande tifoso. Nel calcio di oggi le critiche costruttive vanno fatte, quelle servono per crescere, ma non accetto che si offenda un giocatore. Purtroppo ci manca la cultura sportiva ed è per questo che si arriva ad offendere gli addetti ai lavori e questo per me è inaccettabile. Insigne ha espresso un suo parere legittimo, dirlo ora o tra un mese non cambia molto, l’importante è che si faccia tutto esternamente con calma e poi criticare quando è necessario, senza trascendere”.
Intervista a cura di Alessandro Sacco
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