Unai Emery si presenta con il broncio in conferenza stampa. Ed era inevitabile. A Goodison si interrompe la striscia di cinque vittorie consecutive in campionato e, soprattutto, riaffiorano i vecchi problemi caratteriali. «Nel primo tempo abbiamo fatto molta fatica – ammette il tecnico dell’Arsenal – Nella ripresa abbiamo fatto meglio in attacco, ma sofferto molto di più in difesa. E questo non va bene, perché sappiamo che dobbiamo essere forti e solidi là dietro. È vero che abbiamo creato poco nel primo tempo, però alla fine il gol loro lo hanno fatto direttamente su una rimessa laterale – aggiunge – Nella ripresa siamo passati al modulo con quattro difensori e abbiamo pagato dazio in fase difensiva. Non siamo stati equilibrati e questo è un problema da risolvere».
Emery non lo dice, ma l’impressione è che fisicamente l’Arsenal ha sofferto anche perché l’Everton sembrava volere lottare su ogni pallone. Ai Gunners è mancato il carattere, specie in mezzo al campo. «Loro sono molto forti fisicamente e sono giocatori prestanti – afferma – Erano molto carichi e noi non siamo stati capaci di fare valere la nostra tecnica per creare occasioni da gol». In effetti i Gunners hanno sofferto molto a centrocampo. Giovedì dovrebbe essere un po’ diverso con il rientro di Torreira e, forse, Xhaka (ufficialmente in dubbio, ma Emery ci spera). E poi vi è anche Ramsey: Emery avrebbe preferito tenerlo in panchina, ma è stato costretto a gettarlo nella mischia nell’intervallo. Insomma sarà un Arsenal diverso contro il Napoli.
«Al Napoli cominceremo a pensare a partire da domani (oggi, ndr) – afferma – Dovrò valutare le condizioni dei miei giocatori, Koscielny e Xhaka sono in dubbio, per Ramsey valuteremo domani. Io comunque l’ho visto bene fisicamente nei minuti che ha giocato». Adesso è a rischio pure il posto in zona-Champions, dove l’Arsenal se la vede con Manchester United, Chelsea e Tottenham: quattro club per due posti. «Abbiamo perso un’ottima occasione per guadagnare tre punti – spiega il tecnico spagnolo – Ma dobbiamo ricordarci che la Champions resta nelle nostre mani e siamo noi a controllare il nostro destino. Io preferisco fare così piuttosto che lasciarmi prendere dalla negatività perché abbiamo perso la partita e torniamo a Londra a mani vuote. Il fatto è che ci manca continuità – aggiunge – E questo non è un problema da oggi, è un problema che ci tiriamo dietro dall’inizio dell’anno».
Un’interpretazione supportata dai risultati. Questo Arsenal va a sprazzi. Dopo le due sconfitte nelle prime due gare di campionato, ha vinto 11 partite di fila, tra campionato e coppe, salvo poi rallentare di nuovo: 11 vittorie nelle successive 23 e sesto posto in classifica. Salvo poi l’ultimo filotto. Quello che si è interrotto ieri a Goodison…
La Redazione