Una vita nella Roma. Solo qualche mese nel Napoli. Giuseppe Giannini può essere definito un doppio ex per la sfida di domenica all’Olimpico ma in realtà la sua fede è solo giallorossa. Nel ’97 sbarcò in azzurro perché voluto da Carletto Mazzone ma quando il tecnico decise di andare via anche lui fece la stessa scelta a stagione in corso. Nel corso degli anni ha vissuto tanti derby del sole da spettatore ma il cuore batteva naturalmente per i suoi colori. Giannini analizza così il prossimo incontro tra le due formazioni.
Cosa vuole dire?«Partiamo dal presupposto che rimane sempre un derby, una partita molto sentita, ma in questo la Roma dovrà giocare alla morte visto che è invischiata nella lotta alla Champions League, mentre il Napoli è in una posizione più tranquilla e allo stesso tempo dovrà pensare ad un impegno cruciale della stagione tra due settimane contro l’Arsenal ».
Ha un ricordo di queste sfide quando lei giocava?«Non potrò mai dimenticare la vittoria al San Paolo contro il Napoli di Maradona e Careca, che era lanciato per lo scudetto, dove realizzai una delle due reti, l’altra di Oddi, che ci permisero di ottenere un successo di grande prestigio. Poi quello stesso Napoli perse sempre al San Paolo con il Milan lo scontro diretto che decise il campionato ».
Ne è passato di tempo da quel Napoli che lei conosceva. Nel 2004 ci fu il fallimento, poi con De Laurentiis, un romano, è cambiato tutto. Addirittura è stato preso Ancelotti….«Quando eravamo alla Roma, lui era più grande e non parlava molto, ma si percepiva già che sarebbe diventato un ottimo tecnico. È un grandissimo gestore di campioni, le sue qualità da allenatore sono indiscutibili ».
Certo è che la sua esperienza nel Napoli fu davvero molto breve....«Sì ma la ricordo con piacere, fui convinto ad accettare la piazza partenopea da Mazzone, ma appena il tecnico concluse il suo percorso in azzurro, decisi di seguirlo visto il legame che c’era con lui e non per un fattore ambientale visto che i tifosi mi hanno sempre fatto sentire il loro calore. Inoltre Ferlaino credeva che fossi un calciatore finito, poi è arrivato Galeone che portò Allegri».
A prescindere dal cammino della Roma in questa stagione ci si è ritrovati con uno Zaniolo davvero molto forte....«È un talento importante del nostro calcio, in questo periodo è stato fortunato in fase realizzativa, lo vedo, in tal senso, come più mezzala. Mi ricorda Strootman».Fonte: Il Roma