Ancelotti e Ranieri: i due tecnici a confronto (grafico)

I due tecnici hanno una cosa in comune le buone maniere

Ranieri e Ancelotti è il buon senso che sgorga in quelle esistenza enciclopediche, è un sentimento che vibra nel vissuto di entrambi, è la capacità di non smarrirsi, come conferma il CdS, mai e neppure per un istante, dinnanzi alle gratificazioni e alle conquiste d’un campo in cui lasciarsi dolcemente andare però con rispettoso self control (ops, autocontrollo…). Ranieri e Ancelotti è un romanzo scritto a quattro mani, il bon ton di cosa siamo, di cosa dovremmo essere, portandoci dentro quel sano candore dell’infanzia, il cortile che t’inebria con i suoi profumi sani, quel senso di umiltà che s’è radicato in entrambi e che mentre intorno c’è l’umanissima euforia travolgente della gloria, ti lascia inchiodato a ciò che sei stato e a un Roma-Napoli che è un inno per le generazioni del passato e per quelle che verranno. Ed è tutto racchiuso nei «loro» novanta minuti di Roma-Napoli: non c’è bisogno dei tempi supplementari, per capirli…

 

 

Ancelotti
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