Inutile star qui a ricordare che anche con Mazzarri De Laurentiis provò l’investitura alla sir Alex e lo stesso discorso venne accennato a Rafa Benitez prima che gli venisse la malinconia di casa. Solo che al contrario di Sarri – e anche di Mazzarri – il ruolo di allenatore-manager si sposa alla perfezione a Carletto Ancelotti. E allora ecco che quel «lo vorrei a vita sulla panchina del Napoli», pronunciate dal patron azzurro ad Amsterdam per l’assemblea Eca, stavolta può avere un significato particolare. D’altronde, già la settimana scorsa, nell’incontro a Castel Volturno, le parti hanno iniziato a gettare le basi per un prolungamento del contratto almeno fino al 2024 (la scadenza attuale è nel 2021). Con la volontà di Ancelotti e De Laurentiis di trovare presto una intesa da annunciare al mondo. La permanenza del ds Giuntoli va in questa direzione: al dirigente fiorentino, assai apprezzato dall’allenatore-manager, è stato però risparmiato il paragone che De Laurentiis dedicò a Pierpaolo Marino: «Sarai il nostro Jean Todt». Fonte: Il Mattino