Sembrava non dovesse mai succedere ed invece è accaduto. La passione non unisce più, semmai divide. Ciccio Marolda, dalle pagine del CdS, prova a spiegare il perchè:
A due terzi di stagione e passa è secondo in campionato, è nei quarti della coppa europea di consolazione e si trascina dietro una sola figuraccia: quella in Coppa Italia. Che Napoli è? Di che Napoli si parla? Bella domanda. Perché complici un po’ di risultati, di prestazioni deludenti e grandi spaventi compreso quest’ultimo contro l’Udinese, la curva dei sentimenti e dei giudizi per ora non si fa mancare niente, se è vero come è vero che spazia dalla entusiasmante prospettiva della finale dell’Europa League sino a un pessimismo nero che in tanti spingono sino all’ingiustizia della parola “fallimento”. Strana storia, però. Perché il Napoli ha sempre unito e non diviso la gente e la città. E invece è come se all’improvviso fosse evaporato il piacere, fors’anche il privilegio di godere tutti assieme d’una sola squadra. Si capisce, idee diverse, contrapposizioni, ce ne sono state spesso, ma alla fine a prevalere è stata sempre la passione per quel bene comune in maglia azzurra. E ora? Ora la brutta sensazione è che la Napoli delle divisioni, dell’uno contro l’altro, del personalismo, del peggiorismo, abbia fatto prigioniero anche il pallone.
Fonte: CdS